Il signum tabellionis di oggi contraddistingueva i rogiti di Giambattista Zampini, notaio che rogò dal 1655 al 1677.
Come si può notare, a partire dalla prima metà del ‘600 i contrassegni notarili non vengono più tracciati a mano libera. Dai disegni con i quali per secoli i notai avevano autenticato i propri atti prendono forma le prime matrici metalliche dei sigilli notarili: un unico tipario permetteva di riprodurre il simbolo identico innumerevoli volte.
ASRSM, Archivio Notarile, B. 147, notaio Giambattista Zampini, Libro VIII.
