Nadia Ottaviani e Leonardo Raschi: “Arengo e Libertà concorde con la presa di posizione Osla. Bisogna mettere ordine nel settore dei giochi e delle lotterie. La presa di posizione di Osla in questo senso di qualche giorno fa ci trova perfettamente consenzienti. Occorre mettere fine alle scorribande sul nostro territorio delle varie società italiane di giochi quali principalmente Sisal, Snai e Lottomatica. Occorre che queste società passino sotto il controllo diretto dell’Ente di Stato dei Giochi sammarinese che per legge regola il settore.
Non è solo una questione che riguarda l’aspetto economico della problematica (anche se sarebbe una bella boccata d’ossigeno per le casse dell’erario sammarinese), ma è una questione che riveste caratteri istituzionali e giuridici legate alla sovranità del paese. L’Ente di Stato dei Giochi nato nel 2007 (che ha messo fine ad un lungo periodo di polemiche e discussioni sui giochi) controlla e autorizza i giochi della sorte sul nostro territorio.
Attualmente l’unico controllo è esercitato su una società privata sammarinese (ma a maggioranza pubblica) che si chiama Giochi del Titano spa con sede a Rovereta che gestisce una sala automatizzata con Bingo, Slot machine, Keno e recentemente anche una poker room. Occorre mettere fine alla giungla delle società dei giochi estere che scorrazzano sul nostro territorio senza il controllo delle autorità sammarinesi. L’Ente di Stato dei Giochi deve fare un salto di qualità in questo senso espletando appieno il proprio ruolo.
Chiunque in futuro vorrà venire dall’estero ad esercitare l’attività dei giochi e delle lotterie dovrà fare accordi col nostro Ente di Stato regolando sia l’aspetto economico che giuridico. Anche per quanto riguarda i giochi su internet quali il gambling e il poker on-line dovranno essere soggetti, come sostiene Osla, ad appositi accordi con il nostro Ente di Stato dei Giochi pena il loro oscuramento. Il fatturato del business dei giochi e delle lotterie è in crescita in tutti i paesi, non comprendiamo perché ciò non possa accadere anche a San Marino.
Quantunque siano in molti nel nostro paese a vedere lo sviluppo dei giochi come il fumo negli occhi – e tutti devono essere rispettati nelle loro opinioni – tuttavia ciò non va visto solo come gioco della sorte. Esso va fatto crescere, in coordinamento con le associazioni, per le ricadute positive che si avrebbero sul comparto turistico. Se organizzati – alla luce di ciò che attorno a noi sta già nascendo – rendendo competitivo questo settore, oggi regolamentato e in mano allo Stato, potrebbe rappresentare un notevole cespite d’entrata per l’erario sammarinese. In considerazione anche del fatto che attualmente la sola sala di Rovereta da lavoro a più di 100 persone e paga tasse per migliaia di euro.
Se la sala fosse inserita in un contesto diverso – dove altri operatori potessero esercitare l’attività di vendita al dettaglio, ristorazione e quant’ altro – potrebbe rappresentare un notevole investimento con ricadute economiche notevoli per il nostro paese. In Italia il fatturato dei giochi con tutto l’indotto rappresenta la terza voce per le entrate dell’erario. A San Marino, in sostanza, dobbiamo trovare delle entità economiche che diano delle entrate certe per il nostro Stato che a nostro avviso dovrebbero essere, almeno in parte, destinate al comparto turistico e alle infrastrutture che occorrono per migliorare e potenziare questo settore.
Noi non vogliamo diventare come Las Vegas ma siamo forti sostenitori del potenziamento del turismo. Vogliamo altresì rammentare che tutto il benessere vero degli anni 80 è iniziato proprio grazie a questo comparto. Il settore dei giochi, non fine a se stesso ma compreso nel settore turistico, può dare notevoli risposte. Ciò non va enfatizzato ma non deve essere a priori nemmeno denigrato. Abbiamo urgenza di fare sistema e incentivare tutti i comparti che dipendono da noi e non necessitano di autorizzazioni da parte di nessuno.
Noi di Arengo e Libertà non abbiamo infatti né pregiudizi né preconcetti ma siamo invece attenti e grandi sostenitori di tutta l’economia sana e reale che il nostro Paese ha la possibilità di mettere in campo.
Nadia Ottaviani
Leonardo Raschi