«Tra noi c’era una relazione sentimentale durata due anni poi finita, quei soldi erano il mantenimento concordato con lui e non c’è stato alcun ricatto da parte mia. I video? Li abbiamo girati insieme, lui li conosceva bene». E’ la versione che la 30enne romena, per gli inquirenti avvenente escort residente a Tivoli, ha fornito ieri nel carcere di Pesaro al giudice per le indagini preliminari.
Convalidato l’arresto della donna che da circa 15 anni vive in Italia per estorsione continuata. La donna, arrestata dai carabinieri di Serra de’ Conti, lunedì a Jesi dove era arrivata in taxi da Tivoli, assistita dall’avvocato Claudia Manzotti si è opposta, nel carcere di Pesaro dov’è ancora reclusa, dando la sua versione dei fatti. E cioè che lei non avrebbe mai minacciato l’uomo, un 50enne professionista facoltoso residente in Vallesina, di mettere in rete i filmati o farli vedere alla moglie e ai suoi famigliari. Quei 12mila euro consegnati lunedì al centro commerciale dal professionista a lei in una busta poi sequestrata dai militari non erano altro secondo la sua versione che la cifra pattuita per il suo mantenimento, visto che la relazione non andava più e i due si erano allontanati. Secondo la versione dell’uomo e le accuse invece la donna, a suon di ricatti, con decine di foto e video girati di nascosto durante i loro incontri sessuali sarebbe riuscita a spillargli ben 240mila euro in due anni.
La storia ha avuto inizio quasi tre anni fa quando l’uomo, sposato ma senza figli, durante uno dei suoi viaggi di lavoro a Pesaro ha conosciuto l’avvenente romena. Incontri di sesso, secondo la ricostruzione degli inquirenti anche negli alberghi di Pesaro e Senigallia. Ma dopo un anno circa il facoltoso professionista che pure ogni volta ricompensava con denaro e regalie varie, soprattutto gioielli la donna, avrebbe deciso di troncare la storia. Di qui le continue richieste di denaro, via bonifico e contanti. Il Resto del Carlino