Arrestati medico e amante infermiera. Il marito di lei tra le 5 morti sospette

leonardo-cazzanigaDa medico anestesista, si era arrogato il potere di disporre della vita e della morte delle persone. E come arma usava i farmaci, gli stessi che somministrava ogni giorno: bastava un sovradosaggio. Le sue prime vittime sono stati alcuni anziani pazienti, almeno quattro i casi accertati, ai quali evidentemente pensava di accorciare le sofferenze. Poi insieme con la sua amante, infermiera nello stesso Pronto Soccorso dell’ospedale di Saronno (nel frattempo entrambi sono stati trasferiti), ha maturato il progetto di uccidere il marito di lei. Gli hanno fatto credere di avere il diabete, e gli hanno somministrato per un lungo periodo una serie di farmaci che lo hanno debilitato fino alla morte. Ora il «dottor morte», Leonardo Cazzaniga, 60 anni, separato, residente a Rovellasca (Como), e la sua amante Laura Taroni, 40 anni, madre di due bambini, sono stati arrestati dai carabinieri del Reparto Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Saronno, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Busto Arsizio Luca Labianca martedì mattina. Il reato principale contestato a entrambi è l’omicidio volontario. Martedì mattina, quando i carabinieri sono andati ad arrestarlo all’ospedale di Angera dove era stato trasferito (ma senza più avere contatto con i pazienti), il medico ha chiesto di essere accompagnato all’ospedale di Saronno per recuperare, da un armadietto, un volume di filosofia greca da rileggere in carcere. È stato accontentato.

Vi sono altre persone indagate perché, pur avendo ricevuto segnalazioni su episodi sospetti da altri sanitari della struttura, non si sarebbero attivati con la necessaria diligenza per accertare le responsabilità. Gli indagati complessivi nell’indagine condotta dal pm Cristina Ria sono 14, a vario titolo, tra medici e dirigenti. Sarebbero tutti dipendenti dell’ospedale di Saranno. La struttura, quindi, parrebbe assumere un ruolo per via di quelle che verrebbero definite come «omissioni anche gravi». I carabinieri hanno effettuato una serie di perquisizioni negli ospedali di Busto Arsizio, dove ha sede la direzione dell’azienda ospedaliera di Saronno, dove secondo le accuse sono avvenuti i fatti, e Angera, ospedale nel quale sarebbe stato trasferito Cazzaniga, nell’ambito dell’indagine che è in corso da oltre due anni, con l’ascolto di 150 testimoni.

I primi quattro omicidi sono avvenuti tra il 18 febbraio 2012 e il 9 aprile 2013. Le vittime erano persone anziane e malate, alle quali il dottor Cazzaniga aveva, secondo l’accusa, somministrato dosi letali di farmaci per via endovenosa, in sovradosaggio e in rapida successione: clorpromazina, midazolam, morfina, propofol e promazina. Escluso il movente economico: il medico non agiva per un tornaconto personale, ma evidentemente pensava di praticare una sorta di «eutanasia». Cazzaniga usava fare riferimento a un suo personale «protocollo» per il trattamento dei malati terminali.
Diverso il caso del marito dell’infermiera Laura Taroni, che aveva solo 45 anni e gestiva un’azienda agricola a Lomazzo (Como). La moglie e l’amante gli fecero credere di avere il diabete e gli somministrarono per un lungo periodo farmaci «assolutamente incongrui» rispetto alle sue reali condizioni di salute, debilitandolo fino alla morte, avvenuta il 30 giugno 2013. La donna, anche lei trasferita dal Pronto soccorso di Saronno a un altro reparto, era da qualche giorno in malattia: è stata arrestata a casa sua. I suoi due figli, che frequentano le elementari, sono stati affidati a una struttura protetta con un’ordinanza del Tribunale per i minori. A far scattare le indagini del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Saronno coordinato dal capitano Giuseppe Regina – recentemente trasferito a Bergamo, ma distaccato per questo servizio – la denuncia di un’infermiera nel giugno del 2014. Sono quindi scattate le intercettazioni, fatte indagini patrimoniali, acquisiti documenti e disposte consulenze medico-legali.
I consulenti hanno individuato i quattro casi in cui la somministrazioni esagerata dei farmaci era stata riscontrata dal diario clinico del Pronto Soccorso e il nesso di causalità tra i farmaci e il decesso. Altri casi hanno evidenziato una somministrazione anomala delle medicine ma non è stato possibile escludere che il paziente, vista la gravità delle condizioni, non sarebbe morto ugualmente. Martedì mattina i carabinieri di Saronno hanno convocato in caserma i parenti delle vittime per informarli di persona degli sviluppi e dir loro che sarà fatta giustizia sulla morte dei loro cari.

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