Un cittadino statunitense di 46 anni, Rexal Ford, è stato identificato e fermato come principale sospettato dell’omicidio di una donna e di una neonata avvenuto nel parco di Villa Pamphili, a Roma. L’uomo è stato catturato sull’isola di Skiathos, in Grecia, grazie al tracciamento del cellulare, ed è ora accusato di aver ucciso una donna di circa 30 anni e il suo bambino di circa otto mesi.
Le vittime sono state trovate sabato scorso, a pochi metri l’una dall’altra, all’interno del parco romano. Per giorni si è cercato di capire l’identità dei corpi e l’autore del delitto. Le indagini hanno preso una svolta dopo le testimonianze di passanti e alcune segnalazioni di un uomo che si aggirava con un fagotto tra le braccia, vicino alle aree del parco frequentate dai sospettati.
Tra gli elementi cruciali, un documento d’identità lasciato in una struttura caritatevole, dove il sospettato si era presentato con la donna e la bambina per chiedere cibo e un riparo temporaneo. Le telecamere di un mercatino hanno ripreso la coppia, confermando le descrizioni fornite dai testimoni.
L’arresto di Ford si è concretizzato grazie al tracciamento del cellulare, che ha permesso alle autorità di localizzare il sospettato sull’isola di Skiathos. L’uomo si era allontanato dall’Italia l’11 giugno, con un volo diretto in Grecia. La collaborazione tra polizie italiane e greche ha portato all’arresto venerdì mattina.
Precedenti penali negli Stati Uniti per maltrattamenti sono stati rinvenuti nel dossier di Ford. Le autopsie sui corpi hanno evidenziato che la donna non mostrava segni di violenza, mentre la morte della bambina è stata causata da soffocamento alcuni giorni dopo quella della madre. La dinamica dell’omicidio e le motivazioni saranno al centro delle prossime fasi dell’indagine.