Arrestato in Italia il religioso espulso dal Nicaragua

(ANSA) – PERUGIA, 16 FEB – E’ stato arrestato appena arrivato
in Italia il sacerdote italiano Cosimo Damiano Muratori, espulso
dal Nicaragua con l’accusa di essere intervenuto “ingiustamente
in questioni che riguardano solo i nicaraguensi”.
    Il personale della polizia di Stato ha dato esecuzione ad un
ordine di arresto emesso dalla procura di Perugia, nei confronti
del religioso, cittadino italiano di 79 anni.
    L’uomo – già condannato nel 2019 e nel 2021 per il reato di
violenza sessuale aggravata – era destinatario di un
provvedimento di carcerazione in relazione al quale dovrà
scontare una pena complessiva di quattro anni e sei mesi di
reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici.
    I fatti risalgono al 2009, quando il religioso – spiega la
procura – impegnato in Guatemala come referente di
un’organizzazione cattolica non governativa, dopo essersi
offerto di aiutare la vittima allora 29enne – conosciuta in
Italia nell’ambito dell’attività della medesima organizzazione –
a trovare una sistemazione alloggiativa, in più occasioni, con
violenza, l’aveva costretta a subire atti sessuali,
palpeggiandola e facendosi toccare nelle parti intime a sua
volta.
    Dopo la condanna, il 79enne – nel frattempo spostatosi da anni
in Nicaragua – è stato espulso amministrativamente dalle
Autorità di quel Paese che hanno quindi provveduto al rimpatrio
nello Stato italiano dell’uomo, informando nel contempo
l’ambasciata d’Italia di Managua.
    Nel pomeriggio del 15 febbraio, l’uomo è stato fermato dall’
ufficio di polizia di frontiera aerea di Fiumicino, di concerto
la squadra mobile di Perugia e con la divisione Interpool della
direzione centrale della polizia criminale, hanno fermato l’uomo
allo sbarco, provvedendo al suo immediato arresto.
    Per quanto riguarda il motivo dell’espulsione, secondo i media
di Managua sarebbe legato ad una recente omelia in cui il
sacerdote avrebbe elogiato il comportamento del vescovo
nicaraguense Rolando Alvarez che si è rifiutato di salire a
bordo di un aereo che stava portando negli Stati Uniti 222
oppositori del governo del presidente Daniel Ortega. (ANSA).
   


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