Durante la conferenza stampa di ieri il tenente del Corpo della Gendarmeria Stefano Bernacchia, comandante del reparto di Polizia Giudiziaria, relativamente all’operazione che ha portato all’arresto dell’albanese spacciatore Eder Spathi, domiciliato in Repubblica, e della moglie, la sammarinese Sara Mazza, ha dichiarato: ”Una brillantissima operazione che ci ha tenuti impegnati almeno due mesi. Tutto è partito da delle segnalazioni che ci confermavano che attorno all’abitazione dei due coniugi c’era del movimento sospetto di persone, frequentazione veloci e molto brevi. Abbiamo organizzato dei servizi di pedinamento, fotografie e riprese video. I servizi di polizia sono durati sino a lunedì scorso quando siamo intervenuti fermando un soggetto di San Marino che aveva appena acquistato 5 grammi di cocaina. L’uomo subito dopo è stato subito fermato con ancora la droga pronta per l’uso e non ancora consumata, interrogato in Gendarmeria aveva confessato come fosse entrato in possesso dello stupefacente e chi gliela avesse data. Da li è partita tutta l’indagine con perquisizioni di due abitazioni, quella del consumatore e quella dello spacciatore albanese. In quest’ultima è stata trovata una significativa quantità di cocaina; 130 grammi e 50 di mannite, sostanza che serve per tagliare lo stupefacente. Sequestrati anche 500 euro, che si pensa siano il frutto dello spaccio e due cellulari. L’attività investigativa è stata notevole, addirittura si sono alternati per due mesi oltre 10 uomini per il controllo visivo della sua abitazione h24, per via della scaltrezza dell’albanese che addirittura nascondeva, per un periodo, la sostanza stupefacente in un parco e non nella sua abitazione. Allo spaccio partecipava, con le consegne, anche la sua moglie sammarinese disoccupata e nullafacente come lo stesso albanese anche lei arrestata ma ai domiciliari.”
