Arriva la CARTA DELLA RESIDENZA…come la stella degli ebrei del 1939

Gentile direttore,

le scrivo per raccontarle quanto sta succedendo a me e ad altre circa sei mila persone residenti a San Marino con cittadinanza diversa da quella sammarinese.

Con la legge n.118 del 28 giugno 2010 ed il successivo decreto delegato n.186 del 26 novembre 2010 lo stato sammarinese ci impone entro il mese di febbraio 2011 di richiedere presso la gendarmeria un nuovo documento di residenza chiamato “Carta di residenza”.

Per ottenere il suddetto documento tutti noi dobbiamo recarci presso l’ufficio di stato civile per richiedere il certificato di residenza ad un costo di euro 60,00, poi con due fototessera e la copia di un documento di identità dobbiamo andare all’ufficio stranieri della gendarmeria, la quale oltre a questi documenti ci sottoporrà a rilievi fotografici e dattiloscopici come previsto dall’art. 22 decreto delegato n.186 del 26 novembre 2010, ossia oltre a ritirarci le fototessera ci preleverà le impronte di tutte le dita (art. 3 decreto delegato n.186 del 26 novembre 2010).

Capisco che lo stato sammarinese sia in crisi e che abbia la necessità di reperire dei fondi ma avrei preferito che mi fosse chiesto esplicitamente di pagare i sessanta euro come tassa di residenza e non che mi venisse mascherata dietro ad una necessità che non esiste.

Tutte, o quasi tutte, le persone che come me risiedono a san marino sono già in possesso di ben due documenti rilasciati dalla stato sammarinese che certificano la loro residenza: la patente e la carta di identità. Che senso ha questo terzo documento (che tra l’altro non trova eguali in nessun altro paese civilizzato).

Come possono giustificare nel 2011, nell’era di internet 2.0, l’imposizione a recarci presso un ufficio statale (stato civile) per richiedere un documento da consegnare ad un altro ufficio statale (gendarmeria) non possono comunicarsi i dati tra di loro magari in formato elettronico?

Inoltre l’art.26 del decreto delegato n.186 del 26 novembre 2010 recita: “Lo straniero sorpreso in territorio senza idoneo titolo previsto dalla legge n.118/2010 è punito con la sanzione pecuniaria amministrativa di euro 1.000 =(mille)” significa che se durante un qualunque controllo al quale fossimo sottoposti dalle forze di polizia noi fossimo sprovvisti, anche per dimenticanza, della carta di residenza dovremo pagare una multa di mille euro, mille euro si rende conto? Tanto vale che ci venga tatuato un simbolo sulla pelle così non dovremmo più preoccuparci ogni volta che usciamo di casa se abbiamo o meno con noi il nostro “salvacondotti” .

Una operazione simile fu fatta nel 1939 durante il nazismo con la popolazione ebraica la quale fu costretta ad un censimento e a portare la stella.

A noi dopo la carta di residenza quale altro simbolo chiederanno di portare?

Distinti saluti.

Mario.bianchi_rsm@yahoo.it ovviamente nome di fantasia, ma capisce bene che in un paese dove tutto è ad personam, non vorrei che il prossimo decreto delegato non contenga una articolo che riguardi tutti i mario bianchi nati nel mio paese e nel mio stesso giorno.