Arrivano moniti preoccupanti dall’Unione Europea

L’Europa nella quale vorremmo entrare a gran velocità ci dice che gli errori del passato si continuano a pagare nel futuro. Da Cipro una lezione importante: quella che le crisi di fiducia nel sistema bancario rappresentano ferite non facilmente rimarginabili.

C’è ottimismo nelle parole che Catia Tomasetti, neopresidente di Banca Centrale, ha detto rilasciando un’intervista a Rtv. Anche noi le avevamo sottoposto alcune domande ma evidentemente i tempi non sono ancora sufficientemente maturi per poter avere delle risposte di un certo peso. Aspettiamo – duciosi e con piacere ascoltiamo la Tomasetti ripetere con insistenza di essere una fan del dialogo anche se c’è da augurarsi che non sia pure lei tentata di parlare soltanto con qualcuno.

In passato tra i tanti errori fatti (prescindendo dalle azioni criminose che sono emerse dall’ordinanza del tribunale) c’è stato anche quello imperdonabile di non aver prestato orecchio alle esigenze delle banche.

Ragion per cui la Tomasetti ha dichiarato ai microfoni di Rtv che ritiene fondamentale il confronto con le banche visto che Banca Centrale persegue il fine non di vessare ma di tutelare istituti bancari e risparmiatori.

“Ciò che si avverte immediatamente è il disagio delle banche che soffrono di un senso di chiusura. Urgente dunque andare avanti con il memorandum con Banca d’Italia e aprirsi al resto d’Europa: per far questo occorre dotarsi di un’uniformità di regole”.

Di come San Marino uscirà da una situazione che la stessa Tomasetti ammette essere decisamente complessa il neopresidente di Banca Centrale non parla. Innegabile comunque che sulla rinascita del sistema bancario peseranno i fantasmi del passato. Che poi è veramente passato? E’ vero che Siotto e Savorelli non sono più ai loro posti ma nelle stanze dei bottoni sono rimasti altri che con gli ex vertici di Banca Centrale hanno condiviso molto. E quell’Europa nella quale vorremmo entrare a gran velocità offre moniti preoccupanti su come purtroppo gli errori del passato si continuano a pagare nel futuro con tanto di interessi.

E’ quel che è accaduto a Cipro dove nonostante siano trascorsi 5 anni da quando in una notte attraverso il bail in (unico caso in Ue) vennero spazzati via 9,4 miliardi di euro tra azioni, obbligazioni e conti correnti, i cittadini mantengono bene in mente quei momenti e di conseguenza non nutrono più alcuna fiducia nel sistema bancario.

Tanto che le attuali difficoltà della seconda banca nazionale sono suonate come un vero e proprio campanello d’allarme che è sfociato nell’immediato trasferimento dei risparmi altrove. Non è bastato che lo Stato sia corso in soccorso della Coop Bank per evitare un altro bail in.

Sull’aiuto di stato avrebbe poi chiuso un occhio anche Bruxelles perché ora tutti paiono aver capito la lezione più importante: quella che le crisi di fiducia nel sistema bancario rappresentano ferite profonde difcilmente rimarginabili. «Penso che il denaro ritirato dai correntisti dalla

Con piacere ascoltiamo la Tomasetti ripetere con insistenza di essere una fan del dialogo anche se c’è da augurarsi che non sia pure lei tentata di parlare soltanto con qualcuno

Coop Bank sia ancora da qualche parte nell’isola – ha spiegato con amarezza il ministro delle Finanze Harry Georgiades – ma probabilmente non in una banca». “A Cipro – ha scritto a conclusione di un suo articolo apparso su Il Sole 24 Ore Enrico Marra – i fantasmi del passato non sono solo i crediti incagliati, ma anche la paura che i soldi sul conto corrente scompaiano. Nel giro di una notte”.

LA REPUBBLICASM