Per un piccolo Stato come San Marino l’innovazione è vitale. In passato abbiamo sempre avuto grandi bene?ci da una situazione di stabilità, in cui la democrazia non è mai venuta meno, destando anche l’ammirazione di grandi uomini della storia da Napoleone a Carducci. Oggi dobbiamo aprire un nuovo capitolo, puntando ad una maggiore internazionalizzazione ed integrazione con il sistema internazionale”. Così il segretario di Stato all’Industria e al Commercio Marco Arzilli, ieri protagonista al Meeting nel dibattito pubblico a cui era presente anche il commissario Ue Tajani.
“La nostra è la s?da di un piccolo Stato – ha proseguito Arzilli – che si è liberato di un certo tipo di economia e deve necessariamente averne una molto differenziata ma sconta enormi ritardi di crescita, proprio per la carenza di innovazione. In parte ciò è dovuto a continui cambiamenti nella politica (anche se non è un problema soltanto nostro). Rimane il fatto che non è possibile per il nostro Paese continuare ad investire meno dell’1% del PIL nella ricerca e nella formazione. Per questo motivo, anche in un momento non proprio semplice – dal quale tuttavia usciremo – dobbiamo attivarci per puntare sull’innovazione. Pensiamo ad investimenti che nascano da una sinergia tra pubblico e privato ma con una gestione del privato. Solo in questo modo possiamo aiutare l’economia. Non contano le dimensioni anche da piccole cose possono nascere grandi cose, pensiamo ad es. alle nanotecnologie, punto di forza di San Marino. La nostra Università ha presentato un progetto da portare avanti con l’Italia, ossia quello di un Parco Tecnologico, da realizzare in territorio di con?ne, che consenta ad entrambi di abbattere i costi e dotarsi di un centro di eccellenza. Questa è la chiave: oggi occorre costruire network e perché pensare alla ricerca non solo per pro?tto ma anche ai ri?essi sociali. Dall’ultima crisi abbiamo imparato la lezione e lo slogan del meeting la indica molto bene, laddove punta l’attenzione sul cuore”.