Inizia così il discorso quest’oggi al Consiglio Grande e Generale il Segretario di Stato all’Industria di San Marino, Marco Arzilli.
”Il Segretario Valentini (Finanze ndr) ha dal momento della sua nomina, quindi a Maggio, ha parlato subito chiaramente sullo stato dei conti pubblici che dovevano far presagire dove stava andando il nostro paese.
Ai cittadini dobbiamo dire la verità, dobbiamo dire che la situazione dell’economia è cambiata, che questo momento che sta passando il ns. paese è un momento molto difficile, che è solo purtroppo all’inizio, che peserà e che richiederà dei sacrifici.
Questo paese ha avuto diversi maghi della finanza e della politica, che negli ultimi anni hanno creato delle vere e proprie illusioni, come fanno i maghi, ma che purtroppo si sono rivelate per quelle che erano, illusioni appunto.
Il Benessere di cui tutti abbiamo goduto mancava di solidità e le problematiche di Bilancio che ci sono state, sono state risolte con soluzioni facili magari legate ad interventi sul settore finanziario delle banche e delle finanziarie che hanno portato ricchezza, ma che purtroppo hanno avuto un effetto boomerang e noi siamo rimasti con tantissimi problemi.
Parlare chiaro vuol dire anche che questo modello economico, che ha dato una certa ricchezza non potrà più essere riproposto perchè il vero progetto economico di sviluppo del ns. paese può solo passare solo attraverso la legalità, la trasparenza, l’economia reale, ma soprattutto un’alta moralizzazione non solo dell’economia, ma anche della società ed ovviamente anche della politica.
Bisogna rimettere la barra nella giusta direzione. Lo dico perchè c’è una visione, qui dentro, molto parziale di qualcuno.
Noi siamo obbligati a pensare ad un modello economico che sia rispondente alle esigenze della Repubblica di San Marino; evitare i percorsi facili e brevi, le facili soluzioni, le facili intuizioni che possono portare ad una risposta alla soluzione nel breve ma con un altissimo, poi prezzo da pagare.
Condivido chi dice che il rapporto con l’Italia è fondamentale, sia per quello che ha prodotto e che sta producendo, per quello che sta succedendo alla ns. economia che sta pagando un prezzo troppo alto per quella mancanza di quel progetto economico, di cui dicevo prima, legato a dei pilastri che ne avrebbero dato maggiori possibilità di rispondere alla crescita di questo paese.
Al Consigliere Stolfi dico che noi, in tema di criminalità organizzata, non abbiamo nessuna intenzione di difendere questa cosa. Viene da chiedersi da dove sia venuta, dato che noi siamo arrivati solo ora.
Bisogna dotare il paese di strumenti, avere il coraggio di agire, di essere credibili agli occhi dei ns. interlocutori che nei confronti della Rep. di San Marino hanno perso quella fiducia, purtroppo, in noi come persone credibili perchè in passato abbiamo giocato un po quello che è la ns. onorabilità e si fidano un po poco di noi.
Non accetto chi dice che noi stiamo difendendo un’economia che questo paese deve rigettare immediatamente e che lo sta facendo purtroppo in poco tempo.
Bisogna estirpare l’economia malsana, risistemare il terreno per dar la possibilità all’economia sana di crescere, soffocata da questa economia ignobile, e riconcimare questo terreno per far rifiorire questa economia di prospettiva.
Non pretendo di avere il dono della verità, ma vorrei solo umilmente servire questo paese per cercare di risolvere i problemi che ha.
Dobbiamo fare i sacrifici, e ci sono dei capisaldi quale il ns. sistema sanitario funzionale meno onerose e di qualità, l’istruzione perchè questa è il ns. futuro e dunque deve essere un fiore all’occhiello del ns. paese ed al servizio del cittadino ma tutto il resto putroppo dovrà essere messo in discussione.
Il ns. welfare non potrà essere come quello di prima, come i privilegi che si sono acquisiti nel tempo.
L’equità fiscale dovrà essere una delle nostre prerogative.
Dovremo anche iniziare a lavorare sull’internazionalizzazione del ns. sistema e mai lo abbiamo fatto. Ma per andare ad intervenire sul sistema internazionale bisogna avere delle caratteristiche, che le agenzie di valutazione dei sistemi economici usano, dove San Marino non esiste e non viene citata perchè non è mai stata considerata un centro attrattivo di investimenti.
Ci sono tantissimi paese, dal punto di vista economico molto più piccoli del nostro, ma nessuno nei periodi di vacche grasse ha pensato che bisognava intervenire su queste leve per far crescere il ns. sistema.
L’Italia è al 78 posto come rating per attrarre i capitali, e se il ns. mercato di riferimento è l’Italia noi abbiamo sbagliato strada. Il rapporto con l’Italia è imprescindibile ed importante e così dovrà rimanere ma la ns. economia dovrà respirare un’aria diversa, più internazionale.
Quali sono i ns. appeal? La facilità di fare impresa a San Marino, la facilità di avere un sistema di giustizia che funzioni, di tasse competitivo, protezione degli investimenti, accesso al credito, proprietà intellettuale, leggi sul lavoro e, soprattutto di avere quelle garanzie di essere in un sistema dove le leggi funzionano e non sono ad interpretazione della politica o qualche altro ufficio.
Bisogna fare conoscere il nostro paese, far conoscere chi siamo, cosa rappresentiamo, e non fare in modo chi considera San Marino affare suo, e mi riferisco alla vicina Italia, possa avere questo atteggiamento.
Sinceramente parlando ci sono cose che abbiamo messo in atto e che dobbiamo portare avanti, il Cons. Gatti ha fatto un sacco di esempi purtroppo molti di questi esempi sono in essere, ed alcuni bloccati – come il parco tecnologico – da problematiche che non riguardano noi, ma se non ci sarà modo di collaborare con l’Italia o il nuovo Ministro dello sviluppo tecnologico faremo da soli il Parco Tecnologico, magari in accordo internazionale con le Marche e con l’Emilia Romagna.
Il commercio elettronico sarà uno degli strumenti e, con l’accordo internazionale lo porteremo a casa in breve tempo.
Dobbiamo cominciare a ragionare per sviluppare la ns. impresa, il ns. sistema economico parlando anche di dati; il Pil di questo paese non viene mai citato, non viene mai comparato con quelli che sono gli standard ed i valori che vengono valutati per considerare l’economia di un paese. La domanda è perchè?
Misurare il ns. paese sui dati è fondamentale, ora ad Ottobre 2010 sono arrivati i dati del Pil 2009, è quindi è difficile valutare un paese se non abbiamo i dati di prospettiva. Questo è un’altro obiettivo che dobbiamo mettere in piedi facendo conoscere per quello che siamo, per la ns. economia e per quello che rappresentiamo.
Senza scavalcare nessuno noi siamo un paese che può andare a testa alta a livello internazionale e se l’obiettivo è l’Europa ed il mondo internazionale e, se questo può aiutarci ad avere visione diversa ben venga ma se questo deve eessere un modo per risolvere velocemente un problema, che è quello con l’Italia, come mettersi a tavolino e rinunciare alla ns. sovranità questo non può succedere.
Noi abbiamo un futuro davanti, difficile per i prossimi anni ma un futuro ce l’abbiamo soprattutto se la politica smette di fare i suoi giochini e cominci a pensare di lavorare per il bene del paese.