
Nel giorno in cui si ricorda il 12/mo anniversario dell’inizio delle violenze armate in Siria, il presidente siriano, Bashar al Assad, incontra a Mosca il collega russo, Vladimir Putin. Il raìs di Damasco è arrivato ieri sera nella capitale russa e stamani, secondo quanto riferito dall’agenzia governativa siriana Sana, si è recato sulla tomba del milite ignoto a Mosca prima di essere ricevuto da Putin. La Russia è uno stretto alleato strategico della Siria, un’alleanza che risale ai tempi dell’Unione Sovietica.
Assad, riporta l’agenzia Interfax, ha espresso il suo sostegno alla “operazione militare speciale” con cui le truppe russe hanno invaso l’Ucraina, mentre Putin ha detto al presidente siriano che “noi, come veri amici, stiamo cercando di sostenervi” dopo il catastrofico terremoto che a febbraio ha colpito Turchia e Siria.
Nel contesto del conflitto siriano, degenerato nel corso degli ultimi 12 anni in seguito lo scoppio, nel marzo del 2011, delle repressioni governative delle proteste popolari anti-regime, la Russia è intervenuta militarmente in Siria nell’ottobre del 2015. La visita di Assad a Mosca si concentrerà, secondo analisti, sul tema del disgelo, mediato dalla Russia, tra il governo centrale siriano e quello turco dopo un decennio di aperta ostilità.
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