• torno a ribadire che Asset ha sempre rispettato le normative in tema di allocazione di affidamenti, non solo di importi rilevanti, nelle categorie incaglio e sofferenze facendo un’attentissima analisi delle possibilità di recupero analizzando sia le potenziali capacità reddituali che patrimoniali dei vari gruppi affidati;
• gli uffici di controllo interni hanno sempre vigilato attentamente a dette classificazioni;
• che il rapporto di collaborazione con il Collegio Sindacale è stato sempre improntato dal Cda con una sana e costante dialettica costruttiva anche in tema di stesura e controllo di posizioni affidate;
• respingo fermamente il fatto che le procedure informatiche non fossero all’altezza della situazione. Il costante monitoraggio degli uffici di controllo prevedeva la stesura di puntuali relazioni a disposizione del Collegio Sindacale e del Consiglio di amministrazione. Questo fin dalla costituzione di Asset Banca;
• specifico poi per l’ennesima volta che queste presunte ed inesistenti anomalie non erano note in ogni caso a Banca Centrale e nonostante ciò si è provveduto al commissariamento prima e alla liquidazione coatta poi cercando le motivazioni in un secondo tempo di siffatti e sciagurati provvedimenti.
• più volte ho invitato numerosi tecnici e politici ad un confronto pubblico in merito alla questione Asset compresa la erogazione del credito;
• nel caso specifico il gruppo in questione rappresentava degli albergatori tuttora in attività e a suo tempo ben conosciuti sulla piazza.
Concludo che la pubblicazione di nomi e cognomi di persone citate nell’articolo è una palese violazione della privacy tanto in discussione a San Marino in questi giorni. Soprattutto dopo il recepimento da parte dell’Italia nel maggio scorso del regolamento europeo emanato nell’ottobre 2016.
Stefano Ercolani ex Presidente di Asset Banca