ASSET GHEDDAFI CONGELATI: UNICREDIT E BANCHE USA (GOLDMAN SACHS) IN ALLARME

Bankitalia starebbe avviandosi verso il congelamento degli asset riconducibili al governo libico del colonnello Gheddafi, detenuti in Italia. Il governatore Mario Draghi, secondo quanto riporta il quotidiano finanziario italiano MF, avrebbe già impartito disposizioni in questa direzione. Un primo obiettivo sarebbe quello di sospendere gli asset del rais, comprese tutte le attività eventualmente messe in atto dalla famiglia.

Fino ad ora si erano mossi gli Stati Uniti che si erano spinti nel congelamento di investimenti della famiglia Gheddafi per un valore di 30 miliardi di dollari; a seguire il Canada, l’Austria e il Regno Unito hanno proceduto al congelamento di asset del valore rispettivamente di 2,4 miliardi, 1,7 miliardi e 1 miliardi di dollari.

Ovviamente quanto sopra rappresenterebbe solo una minima parte degli investimenti esteri del leader libico, ce ne sarebbero di entità ben più vasta sparsi in tutto il mondo.

Ovvio che l’iniziativa abbia portato forti preoccupazioni nel mondo finanziario internazionale. In Italia si registra il preallarme; le fondazioni di Unicredit, ad esempio, secondo le indiscrezioni, dovrebbero riunirsi presto per valutare la situazione: la Libia detiene infatti una partecipazione nella banca pari al 7,5%.

Ma, a proposito di banche, pare che tremino anche gli istutiti di credito e le società di private equity americane, nel cui capitale il governo libico detiene partecipazioni: si tratta esattamente di Goldman Sachs, Citigroup, JP Morgan Chase e Carlyle Group.

In totale, secondo quanto riporta il sito americano, il fondo sovrano della Libia, ovvero il Lybian Investment Authority, controlla riserve e asset fissi per un valore di almeno 70 miliardi di dollari. Gli investimenti effettuati sono principalmente nelle banche e aziende europee, inclusa la banca belga-danese Fortis, l’istituto di credito Unicredit per l’appunto, l’impero editoriale Pearson, l’italiana Finmeccanica, la joint venture per la produzione di petrolio siglata con BP e “perfino una partecipazione nella squadra di calcio italiana Juventus).

E non è tutto.

2 marzo 2011