Per 4 anni Generali e Unipol si sono spartite le gare per la copertura assicurativa dei mezzi
di trasporto pubblico locale.
Perché in Italia le leggi del libero mercato e della concorrenza non sembrano funzionare come nel resto d’Europa e negli Usa? Assicurazioni Generali e Unipol-Fondiaria (Unipol- Sai), sono state multate nei giorni scorsi dall’Antitrust per una somma complessiva di 29 milioni di euro. L’in- frazione riguarda un’intesa restrittiva della concorrenza sulla partecipazione alle gare per l’Rca dei mezzi di 15 aziende di Trasporto pubblico locale
di altrettante città italiane. L’accordo, durato dal 2010 al 2014, due anni dopo l’avvio dell’istruttoria del garante della concorrenza, ha riguardato 58 gare d’appalto: a 39 non si è presentato nessuno e 19 sono state aggiudicate alla compagnia a cui storicamente veniva affidato il servizio, in quanto unica offerente.
Le compagnie assicurative hanno da anni costituito un cartello anti- concorrenziale a danno del trasporto locale. Si mettevano d’accordo nel
partecipare e disertare numerose procedure di affidamento di assicurazione Rca di altrettante società di trasporto pubblico, assicurandosi così l’affidamento del servizio. Un’intesa che ha certamente contribuito ad alzare i costi Rca per le società di trasporto locale, e quindi anche i costi del servizio ai cittadini. Ci si può immaginare che tali accordi illeciti avvenissero nel più risebato segreto, magari lontano da occhi indiscreti, giusto? Niente di tutto ciò. Infatti, secondo l’Antitrust (Associazione di categoria delle imprese assicurtive), “il coordinamento è avvenuto, tra l’altro, attraverso i contratti intercorsi tra le compagnie nel gruppo di lavoro sul Trasporto pubblico locale istituito presso l’Ania.
Per l’occasione l’Antitrust ha inflitto a queste compagnie una discreta sanzione di 29 milioni di euro.
Ora poniamoci nuovamente la domanda iniziale: perché le liberalizzazioni e la concorrenza producono un aumento dei prezzi per i consumatori, invece di una sana competizione verso un miglior rapporto prezzo-qualità? A rispondere a tale annosa domanda è intervenuto ieri l’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e dei consuma- tori), il quale ha scritto in un comunicato che: “Fare accordi illeciti per spartirsi un servizio essenziale quale il trasporto pubblico locale, contribuen- do ad aumentarne i costi per milioni di utenti e contribuenti, non è passato
Giovanni Pitruzzella dal 2011 è presidente dell’Antitrust
inosservato. I consumatori potranno dire la loro esercitando quella libertà di scelta di cui sono stati privati gli utenti del trasporto pubblico locale. Al momento della scadenza della propria polizza Rca, ricordiamoci che nel libero mercato è possibile scegliere non solo in base al minor prezzo, ma anche per premiare o punire il comportamento di chi vuole venderci qualcosa”.
Con il decreto delegato del 23 luglio 2013, San Marino, attuando le disposizioni contenute nella legge 21 dicembre 2012, ha istituito l’imposta sulle assicurazioni contro i danni. Il decreto delegato è entrato in vigore il 1° luglio del 2013; tuttavia, l’applica- zione dell’imposta è subordinata alla emanazione di un Regolamento del Congresso di Stato, attuativo di tale decreto. Va sottolineato che il decreto individua quali soggetti passivi del tributo le compagnie di assicurazione sammarinesi ed estere – per tali inten- dendo le compagnie che concludono contratti aventi per oggetto rischi ubicati a San Marino, rispettivamente
autorizzate all’esercizio dell’attività assicurativa in San Marino e soggette alla vigilanza della Banca centrale del Titano cioè autorizzate dal Paese di origine – con l’intento di evitare che l’onere dell’imposta ricada sui contra- enti. Sicuramente in controtendenza rispetto a quanto avvenuto in Italia. Almeno per questa volta, lo strapotere delle compagnie, è stato punito.
Francesco De Luigi, La Tribuna