Siamo qui a rappresentanza di una categoria di cittadini, quelli meno fortunati, i malati. Siamo qui per portarvi a conoscenza di problematiche che riscontriamo quotidianamente come malati fibromialgici.
Nelle nostre problematiche sociali e lavorative veniamo sempre indirizzati da una Segreteria all’altra, da un ufficio all’altro senza che nessuno ci dia risposte, nessuno capace di prendersi delle responsabilità, rinviando a fantomatiche relazioni e ordini del giorno. Negli incontri da noi tenuti con la Direzione Generale ISS, è emerso che nell’aspetto medico e clinico c’è un evidente carenza legislativa che permetta un’idoneo riconoscimento farmacologico. I farmaci che assumiamo, comuni anche ad altre patologie, hanno effetti collaterali importanti, come il rischio alla guida o nel lavoro. Ma su questi rischi non c’è una corretta chiarezza ed informazione da parte di chi lo prescrive. Chi ci deve proteggere, tace. Ci poniamo una domanda, è più pericoloso stare a casa e rischiare il lavoro rispettando la legge o vivere la vita quotidiana senza sapere i rischi a cui andiamo incontro?
Le stesse strutture sindacali e datoriali che sono coloro che devono tutelare i diritti e doveri dei lavoratori, hanno difficoltà nel giustificare tali vuoti normativi, demandando tale responsabilità alla politica. Non ci viene riconosciuta alcuna invalidità né aiuti concreti per affrontare una vita già compromessa. Rispettiamo le leggi dello Stato, ma sono proprio quelle leggi, oggi, a spingerci verso la povertà, la solitudine e la perdita di dignità.
San Marino celebra i 51 anni della sua Carta dei Diritti, ma quei diritti sembrano ormai carta straccia.
Siamo in uno Stato dove chi rispetta la legge viene lasciato indietro, mentre chi la ignora spesso viene premiato.
Oggi si vive di favoritismi, di concessioni, di immagine e zero fatti. Questa non è più una Repubblica, dove si fanno leggi ad hoc per pochi, ma si tagliano servizi essenziali e una corretta informazione per tutti.
Il significato di Repubblica deriva da un termine latino che per esteso si diceva res pubblica, significa affari pubblici.
Ossia tutte le condizioni di interesse pubblico e sociale, non il bene di qualcuno che viola le leggi a discapito degli onesti.
Detto questo siamo qui a denunciare, anzi ad annunciare la morte della più antica Repubblica del mondo.
La morte di San Marino.
Si parla tanto di associazione con l’Europa, ma ci siamo chiesti cosa dirà l’Europa di fronte a tutto questo?
Cosa dirà di fronte alla violazione dei diritti umani e sociali.
Se cade un governo lo decide la politica ma se finisce una Repubblica questa volta lo annuncia la cittadinanza.
Mentre parlate di rilanciare la natalità o di difendere l’identità sammarinese, ignorate chi nella Repubblica vive in condizioni di abbandono.
Non vogliamo più chiacchiere, foto di facciata o incontri inutili. Vogliamo risposte, responsabilità, e soprattutto fatti.
Chiediamo che tutte le forze sociali e istituzionali si impegnino a garantire il rispetto delle leggi per tutti, senza favoritismi.
Le forze dell’ordine ci confermano che serve una legge per colmare un vuoto normativo che crea rischi per tutti. Il loro grido si unisce al nostro. Chi ha il dovere di legiferare lo faccia, senza più rinvii o scaricabarile. Perché oggi tocca a noi. Ma domani potrebbe toccare a voi, o ai vostri figli. Cosa faremo, domani?
Sempre che a tutti noi spetti un domani.
Associazione
La Fibromialgia a San Marino