Come avevamo previsto, le istituzioni non rispondono, dimostrando per l’ennesima volta, sempre che ce ne fosse bisogno, che quando i cittadini si fanno avanti chiedendo il rispetto dei loro diritti è sempre meglio glissare, fare finta di niente sperando che, chi vanta dei bisogni o lancia delle accuse a chi comanda, si stanchi e smetta di protestare. Ma ormai il giochino l’hanno capito tutti e rieccoci qua a chiedere che lo Stato, attraverso il suo indegno governo, faccia per una volta il proprio dovere. Bisogna interrare i cavi dell’alta tensione, l’hanno chiesto i cittadini con petizioni e Istanze (tutte regolarmente approvate all’unanimità) rimanendo all’interno di un sano e corretto rapporto di competenze burocratico-istituzionale; ma il rimanere sempre ignorati rimbalzando continuamente contro il muro di gomma issato dal governo “contro” i suoi stessi cittadini, non fa altro che esasperare i sentimenti di rabbia e di sconcerto verso un gruppo di amministratori pubblici (?) che non sanno fare i conti e il loro dovere e non sanno distinguere la differenza tra interventi sul territorio sani ed urgenti e quelli utili senz’altro ma meno preoccupanti. Adesso i cittadini di Cailungo, che, quando è ora di rimboccarsi le maniche per agire contro l’immobilismo delle istituzioni, non sono secondi a nessuno, si sono stancati e intendono pressare i signori congressisti di Stato affinché facciano il loro dovere; perché tutti i congressisti? Perché siccome quando c’è qualche magagna la responsabilità da individuale diventa collegiale (della serie molti colpevoli nessun colpevole) allora anche gli impegni mancati e disattesi debbono essere equamente distribuiti su tutti i dicasteri che tutti insieme vanno a formare lo sgoverno del paese. Le scorrettezze di uno o due segretari di Stato vanno equamente distribuite tra tutti i governanti così magari qualcuno riesce a muoversi; è infatti intenzione dei cittadini di Cailungo di indire, in breve tempo, una riunione pubblica invitando uno o due rappresentanti del governo a partecipare e a spiegare alla cittadinanza il perché di certi ritardi nella progettazione e realizzazione di opere pubbliche indispensabili per eliminare le emissioni di onde elettromagnetiche che attualmente stanno bombardando decine di famiglie Sammarinesi a causa del menefreghismo dei nostri politici al governo. Facciamo un “patto” tra istituzioni e cittadini, un patto da rispettare perché una volta bastava una stretta di mano tra gentiluomini, mentre oggi vogliamo impegni più precisi e decisi. L’intervento sui cavi dell’alta tensione da eliminare dal cielo di Cailungo s’ha da fare subito, anzi ieri, quindi diamoci tutti una mano e diamoci da fare per una volta.
Associazione Micologica Sammarinese
Augusto Michelotti
Fonte: San Marino Notizie.com