Associazione Ue: una corsa contro il tempo? (l’editoriale di David Oddone)

Sembra quasi una corsa contro il tempo la trattativa per l’Associazione all’Unione Europea. Traguardo tanto ambito, ma ci si chiede se sarà possibile portarlo a casa entro questa legislatura.

Ritornano alla mente le parole del consulente del governo, prof. Roberto Baratta, che hanno dato un quadro dello stato dei negoziati in corso.

Se immaginassimo il tragitto verso l’Associazione come un viaggio di 100 km, siamo giunti a circa 60, 65 km, dunque ancora lontani dalla meta.

Sempre secondo quanto è dato sapere, diversi progressi sono stati compiuti: su 25 allegati del “Protocollo Paese”, 10 per San Marino sono stati chiusi, e altri tre o quattro verranno chiusi entro l’estate. Sono stati raggiunti accordi su temi cruciali come la libera circolazione delle merci, la sicurezza sociale, i trasporti su strada, gli appalti, la proprietà intellettuale, la salute e sicurezza sul lavoro, la protezione dei consumatori, l’ambiente e l’agricoltura.

Le discussioni sul libero stabilimento delle persone e la libera circolazione dei lavoratori sono in fase avanzata. Si spera che entro fine anno si possa definire il testo di tali aspetti, assolutamente cruciali.

Giova ricordare che dopo l’eventuale firma, l’accordo di Associazione dovrà affrontare probabilmente ostacoli aggiuntivi. Sarà necessaria la ratifica del Consiglio Grande e Generale, ma anche l’approvazione del Parlamento Europeo e il via libera unanime del Consiglio Europeo.

Secondo il professor Baratta, nella migliore delle ipotesi, tutto potrebbe concretizzarsi in un anno, ma vi è incertezza riguardo alla necessità della ratifica dei singoli parlamenti dei 27 paesi membri dell’UE. In tal caso, i tempi si allungherebbero notevolmente, rendendo difficile l’entrata in vigore dell’accordo nel breve termine.

Le considerazioni di Fitch, nel suo ultimo report di qualche giorno fa, prospettano un possibile scenario per l’accordo di Associazione, “che potrebbe essere ratificato e attuato nel 2024”. Sempre secondo Fitch, l’accordo potrebbe aprire a nuove opportunità per San Marino, garantendo un accesso più ampio e profondo al mercato unico dell’UE e facilitando la circolazione dei lavoratori transfrontalieri e la cooperazione finanziaria e di vigilanza.

Se pensiamo che la “nuova” maggioranza poggia le propria fondamenta politiche proprio sulla scommessa Ue, è abbastanza chiaro come vi sia tutto l’interesse ad accelerare il più possibile.

Appare tuttavia essenziale che la popolazione venga informata adeguatamente sui vantaggi e gli svantaggi dell’Associazione all’UE. Le implicazioni della scelta sono destinati a segnare il futuro di San Marino, pertanto la chiarezza e la trasparenza nella comunicazione appaiono fondamentali.

Certamente molto è stato fatto in questo senso, ma restano diversi punti poco chiari, probabilmente perché è lo stesso governo a non avere ancora ulteriori elementi da poter condividere.

Così, mentre la trattativa avanza e i dibattiti continuano, sembra improbabile – almeno ad oggi – che si possa giungere al famoso traguardo in questa legislatura.

È ora più che mai necessario essere realistici e concentrarsi sulla ricerca di soluzioni pragmatiche e sostenibili, affinché il risultato sia velocemente raggiunto, certo, ma con saggezza, prudenza ed equilibrio. E a questo punto senza guidare l’auto oltre i limiti velocità, perché come recita il detto, chi coglie il frutto acerbo, si pente d’averlo guasto.

Detta ancora meglio, è decisamente più rilevante per i cittadini sammarinesi che sia negoziato un accordo conveniente, piuttosto del nome di chi lo porterà a casa.

 

David Oddone

(La Serenissima)