Assolto dopo oltre un anno il cittadino marocchino accusato di aver tentato di far esplodere un condominio a Rimini

 

Rimini, 12 marzo 2024 – Dopo più di un anno di detenzione, un uomo di 45 anni, originario del Marocco e pizzaiolo di professione, è stato assolto dall’accusa di aver tentato di provocare un’esplosione nel condominio di via Flavia Casadei a Rimini. L’uomo era finito a processo con l’accusa di strage, in seguito a un episodio avvenuto nel marzo 2023, quando la polizia intervenne presso il suo appartamento, trovando segni di danneggiamenti e un forte odore di gas.

Secondo la ricostruzione ufficiale, l’imputato avrebbe tentato di far saltare in aria l’edificio aprendo i rubinetti del gas e danneggiando i pomelli del piano cottura. La sera precedente, era tornato a casa in stato di ebbrezza, lasciando la moglie che decise di passare la notte da un’amica. La mattina seguente, mentre tornava dall’uscita, si è trovato davanti alle forze dell’ordine che stavano arrestando il marito, accusato di aver scatenato un delirio distruttivo nell’appartamento, con oggetti lanciati dal terrazzo.

L’accusa di strage si basava sull’ipotesi che l’ambiente fosse saturo di gas, ma la difesa ha presentato un video che ha evidenziato come i pomelli del gas, mai rotti, potessero essere stati sfilati involontariamente, e che la portafinestra rotta lasciava sempre una parte aperta, contribuendo a una fuoriuscita di gas. La difesa ha sostenuto che, alla luce di queste prove, non si poteva ritenere che ci fosse il rischio di un’esplosione. Anche il pubblico ministero ha riconsiderato le accuse, chiedendo al giudice l’assoluzione.

Oltre all’assoluzione dall’accusa di strage, l’uomo è stato condannato a due anni e quattro mesi per maltrattamenti nei confronti della moglie, nonostante questa non abbia mai sporto denuncia ufficiale, anche se avrebbe riferito di aggressioni ai sanitari dell’ospedale di Rimini. L’uomo vive ancora con la moglie nello stesso appartamento. Lo psichiatra nominato dal tribunale ha descritto il soggetto come socialmente pericoloso, a causa di dipendenza da alcol, e ha valutato che non fosse necessario un percorso di recupero presso il Sert.

L’avvocato difensore ha già annunciato ricorso in appello contro la condanna per maltrattamenti. La vicenda resta sotto attenzione, mentre la vicenda giudiziaria si conclude con la piena assoluzione dell’imputato dall’accusa più grave.