«Finalmente è finita. Sono stati lunghi anni di sofferenza per me e per i miei familiari. Con questa assoluzione si chiude una lunga vicenda processuale che forse non avrebbe dovuto nemmeno aprirsi. Oggi io e la mia famiglia siamo felici». Vasco Errani affida a un lungo post su Facebook il suo commento alla sentenza, emessa ieri alle 14,42 dalla Corte di appello di Bologna, che l’ha assolto per il caso Terremerse e, allo stesso tempo, l’ha restituito alla vita pubblica. Il collegio dei giudici tutto al femminile, presieduto da Cecilia Calandra, ha assolto con formula piena l’ex governatore (perché il fatto non sussiste) e i due dirigenti regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti (perché il fatto non costituisce reato), dopo che la prima condanna d’appello del luglio 2014 era stata annullata dalla Cassazione un anno fa.
Le accuse erano falso per tutti e, solo per i due dirigenti, anche favoreggiamento e il procuratore generale Nicola Proto aveva chiesto la condanna a un anno per Errani e a un anno e due mesi per gli altri. Ma la Corte ha respinto l’impostazione della Procura e ha accolto quella delle difese, confermando la sentenza di assoluzione primo grado del gup Bruno Giangiacomo del novembre 2012. I giudici si sono presi 40 giorni per le motivazioni, poi la Procura generale deciderà se fare ricorso in Cassazione, ma ben difficilmente, a questo punto, i Supremi giudici (che si sono già espressi con molta nettezza sulla vicenda) ribalteranno il verdetto assolutorio.
Per questo Vasco Errani può ben dire che «finalmente è finita» e ora nel Pd in tanti invocano il suo ritorno alla politica attiva, dopo le dimissioni rassegnate un’ora dopo la condanna del 2014. Il premier Matteo Renzi ieri pomeriggio l’ha chiamato per esprimergli «amicizia e vicinanza» e l’ex governatore adesso è diventato il jolly dei dem, tanto che il suo nome viene indicato per la nuova segreteria del Partitone.
«La sentenza afferma in modo definitivo la verità – continua Errani su Facebook –. Ho pagato un prezzo altissimo e ciò per altro ha coinvolto la Regione Emilia-Romagna, ma sono orgoglioso di avere sempre avuto un comportamento corretto e di lealtà e pieno rispetto delle istituzioni».
Il caso Terremerse riguarda l’omonima coop agricola, allora presieduta dal fratello maggiore di Errani, Giovanni, che nel 2006 ottenne dalla
