Atalanta: Gasperini “per 2 anni fermi in attacco”

(ANSA) – BERGAMO, 23 FEB – “Per due anni siamo rimasti fermi
in attacco, adesso Hojlund e Lookman ci hanno dato una bella
spinta”. Gian Piero Gasperini è l’intervistato del giorno del
format ‘Heroes’ di DAZN: “Con Gomez e Ilicic era come mettere la
palla in banca, con l’aggiunta di Zapata siamo andati in
Champions e con Muriel ci siamo confermati”, le parole del
tecnico dell’Atalanta sulle campagne acquisti dei suoi sei anni
e mezzo a Bergamo. Gasperini ha ripercorso le tappe
dell’evoluzione della sua squadra: “Inizialmente era una squadra
di quasi soli italiani, giovanissimi, andati via via nelle
migliori squadre, all’Inter, al Milan, la Roma e alla Juve. Al
presidente (Antonio Percassi, ndr) dissi che il mio sogno era
giocare con sette-otto giocatori cresciuti nel settore giovanile
– ricorda -. Nella rosa c’erano già, si trattava di togliere la
polvere dalle pepite: i Caldara, i Conti, i Gagliardini. Ma
anche prodotti altrui come Petagna, Cristante, Mancini. In
Italia si fa l’errore di non coltivare il nostro prodotto, la
qualità è sicuramente scesa e dall’estero arrivano tanti
giocatori mediocri che abbassano il livello”. Una stoccata alla
stampa locale: “Conservo in ufficio gli articoli delle mie prime
settimane a Bergamo, li ho messi in bacheca per ricordarmeli: se
si leggono, si vede una bella valanga di insulti”, sorride
l’allenatore dei bergamaschi. Che torna anche sulla sua
esperienza all’Inter nell’estate 2011: “Breve e sfortunata, ma
non a livello personale. Non c’è stato tempo di iniziare,
essendoci rimasto poche settimane. Pensavo di far ripartire la
macchina un po’ vecchia con la batteria nuova – chiude Gasperini
-. Stankovic fu uno dei pochi con cui feci l’intera preparazione
perché i sudamericani erano in Copa America. C’erano Zanetti,
Cambiasso. Di quei giocatori non ricordo nessuno che in seguito
abbia fatto bene, c’è chi è scivolato un po’, chi ha dovuto
smettere di lì a non molto come Samuel, eccezionale, e Chivu. Lì
la bocciatura totale, la preclusione, fu per la difesa a 3: non
vedo altri motivi”. (ANSA).
   


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