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(ANSA) – ROMA, 19 GEN – “Una medaglia importante. L’ho sempre
sognata, tutti i giorni della mia vita e da molto prima di
arrivare in finale olimpica. Dopo Tokyo, dopo i trionfi di
Gianmarco, Marcell, della capitana Antonella, di Massimo e della
4×100… non voglio aspettare un minuto di più. In fondo cos’è un
record senza una medaglia?”. Il record è lo storico 63,66
stabilito nel giugno del 1996 da Agnese Maffeis, le parole sono
di Daisy Osakue (Fiamme Gialle), che a Tokyo ne ha eguagliato al
centimetro il primato nel disco. “È stata l’emozione più grande
che io abbia mai provato. Quando inizi a lanciare la prima cosa
che impari sono i record italiani. Quello della Maffeis è del
1996, l’anno in cui sono nata, e poter dire di essere l’unica a
poter lanciare come lei è un orgoglio”.
Su Atletica TV la piemontese racconta di un 2021 che conta una
finale olimpica, un record italiano assoluto e la conclusione di
cinque anni di studi all’Università di San Angelo, in Texas.
“Dodici mesi sulle montagne russe. L’amore che ho sempre avuto
per l’atletica quest’anno è esploso, si è moltiplicato. I miei
sogni di bambina si sono avverati nel giro di due settimane e
quello che ho fatto mi resterà per sempre. Dal momento in cui
sono arrivata in Giappone, il cuore in gola, i Giochi sono stati
una festa costante per me e per i miei compagni, una sorta di
effetto domino di finali e successi”. Nonostante un problema
serio alla schiena: “La stagione è iniziata bene con 61,19, ma
la settimana dopo mi sono fatta male: un’ernia. Era marzo, ero
preoccupata per il ranking, per gli Assoluti e per una stagione
che sembrava compromessa. Con Maria Marello siamo riuscite a
reinventare gli allenamenti proteggendo la schiena e a Rovereto
ho lanciato la mia seconda misura di sempre, 61,55: una
liberazione”.
Ora l’azzurra affronta un 2022 ricco di ambizioni. “Mondiali
di Eugene ed Europei di Monaco di Baviera su tutto, passando per
i Giochi del Mediterraneo. Ma prima di tutto non vedo l’ora di
gareggiare agli Assoluti invernali di lanci, che per diversi
anni ho seguito dagli Stati Uniti. L’obiettivo è mantenere la
mia esplosività, imparando a usare tutta la pedana. E poi dovrò
essere paziente, ascoltare il mio corpo e adattarmi a come è
cambiato”. (ANSA).
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