Attacco alla moschea di Quebec City, presi i due terroristi: uno è arabo

“Mi sembrava avessero accento del Quebec… Hanno iniziato a sparare e mentre sparavano hanno urlato ‘Allahu akbar’. I proiettili hanno colpito la gente che pregava”.

I racconti concitati dei testimoni che non sono morti all’assalto alla moschea di Quebec City rendono tutto l’orrore che ieri, durante la preghiera serale, si è scatenato contro i fedeli. Un orrore che ha più firme. I presunti autori sono due studenti, Alexandre Bissonnette e Mohamed Khadir.

I due hanno tra i 20 e i 30 anni e non erano conosciuti alla polizia. Sconosciuto – per ora – il movente che li ha portati a compiere la strage.

“Nulla fa credere che ci siano altri sospettati”, ha detto l’ispettore di polizia Denis Turcottee. I due sospetti, entrambi residenti a Quebec City, arrestati sarebbero studenti dell’università Laval di Quebec City. Secondo una fonte vicina all’inchiesta, Mohamed Khadir sarebbe di origine marocchina. Il primo dei due assalitori, che armati e con il volto coperto, al grido di Allahu Akbar hanno aperto il fuoco contro i fedeli riuniti nel Centro islamico, è stato fermato davanti alla moschea dove aveva ucciso sei persone e ne aveva ferite altre otto. L’altro è fuggito a bordo di un’auto per poi chiamare la polizia per “parlare della sua resa”.

A bordo dell’auto, usata dai due terroristi per fuggire dalla moschea, è stata trovata almeno un’arma. Gli agenti hanno, quindi, perquisito l’abitazione di uno dei due. Per il momento, però, non si cercano altri complici del barbaro attacco. Il soprintendente della polizia Martin Plante. Il Giornale