Attiva-Mente San Marino. Emergenza senza barriere: quando l’allarme suona, suona per tutti

In vista della COP 30 sul clima, in programma nei prossimi giorni in Brasile, la comunità internazionale si prepara a discutere ancora una volta di adattamento, resilienza e giustizia climatica. Temi che, anche per la Repubblica di San Marino, devono tradursi in azioni concrete di prevenzione e tutela delle persone più esposte ai rischi ambientali.

In questo quadro, Attiva-Mente ha dato il proprio sostegno all’iniziativa internazionale per il riconoscimento ufficiale dell’allegato “Disability Caucus”, all’interno della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), quale costituente formale delle negoziazioni sul clima. Un riconoscimento che rappresenterebbe un passo decisivo verso una giustizia climatica realmente inclusiva, capace di garantire che le persone con disabilità non siano più considerate vittime passive, ma protagoniste nella definizione delle politiche globali di adattamento e resilienza.

Oggi la crisi climatica, con eventi meteorologici sempre più frequenti e imprevedibili, ci ricorda quanto la pianificazione dell’emergenza debba essere inclusiva.

Negli ultimi anni anche l’area adriatica ha registrato episodi di piogge torrenziali improvvise e “downburst”, fenomeni violenti e concentrati che possono abbattere alberi, allagare zone urbane in pochi minuti e compromettere la sicurezza delle persone, in particolare di chi ha mobilità ridotta o difficoltà di comunicazione in emergenza. La prevenzione, in questi casi, non può prescindere dall’accessibilità dei sistemi di allerta e dalle competenze della Protezione Civile nel rispondere ai bisogni di tutti.

Secondo alcuni studi internazionali, come Crip Up Climate Guidance, le persone con disabilità hanno “da due a quattro volte più probabilità di morire o subire lesioni durante eventi climatici estremi”, spesso a causa della mancata accessibilità dei sistemi di allerta, dei mezzi di evacuazione o dei centri di accoglienza. Un dato che interroga anche realtà di piccole dimensioni come la nostra, dove la prevenzione e la cura del territorio sono parte integrante della cultura civica.

Attiva-Mente, negli ultimi mesi, senza alcun intento di denuncia ma con spirito di collaborazione, ha più volte sollecitato un impegno in questa direzione:

 Un piano soccorsi senza barriere, anche a San Marino

Si salvi chi può
Verso una Protezione Civile più resiliente e inclusiva

Una Protezione Civile accessibile, infatti, non è un tema “di categoria”: è un elemento di qualità democratica, che riguarda la sicurezza di tutti i cittadini, in particolare di chi si trova in condizione di maggiore vulnerabilità.

L’esperienza internazionale e le raccomandazioni della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) indicano chiaramente che la tutela delle persone con disabilità in emergenza deve essere parte integrante delle politiche di protezione civile e costruita insieme alle organizzazioni rappresentative, non come aggiunta successiva. Questo approccio è coerente con il principio: “Nulla su di noi senza di noi.

A dieci anni dalla Legge Quadro sulla disabilità, San Marino deve ancora attuare le linee guida previste per la Protezione Civile e il Servizio Antincendio. È tempo di dar corso anche a quell’impegno.

“La Repubblica di San Marino prende tutte le misure necessarie per assicurare la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, includendo le crisi umanitarie e le catastrofi naturali.”(Art. 11 – Legge 10 marzo 2015 n. 28)

Quel principio, approvato nel 2015, impegnava la Repubblica a garantire la sicurezza delle persone con disabilità anche nelle situazioni di rischio.

Ma a distanza di dieci anni, le linee guida operative previste dall’articolo non sono ancora state adottate.

L’associazione Attiva-Mente, rinnova la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni per colmare questa lacuna: servono protocolli chiari, formazione del personale, comunicazioni accessibili e strategie di evacuazione inclusive. Interventi concreti e di buon senso, che richiedono soltanto volontà e coordinamento. Perché in una comunità che si riconosce nei valori della solidarietà e dei diritti umani, la sicurezza non può essere un privilegio: deve essere un diritto condiviso.

Per tutti.

Comunicato stampa – Il Consiglio Direttivo di Attiva-Mente