Audizione Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia Paolo Tartarini

Estratto resoconto SMNA, seduta del 28.06.2017

Comma 2. Audizione Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia
Marco Podeschi, Segretario di Stato con delega all’Aass

L’audizione di oggi viene su richiesta della segreteria di Stato nell’ambito degli incontri avviati con i vertici delle Autorità dei diversi settori con i commissari. La volta precedente l’audizione è stata con il presidente dell’Aass, oggi con il presidente dell’Authority per i servizi pubblici e l’energia, finalizzata anche a discutere sulle linee del Piano energetico nazionale 3, per avere uno scambio di idee su contenuti e linee di indirizzo prima che sia sottoposto al Consiglio Grande e Generale. Il tema dell’energia è molto rilevante per maggioranza e governo e in passato è stato un tema affrontato in modo marginale. Riteniamo sia giunto il momento di affrontarlo in modo più organico. Obiettivo dell’audizione di oggi è questo e infine, altro aspetto, a me farebbe piacere, se il presidente è concorde, che queste audizioni siano periodiche.

Paolo Tartarini, Presidente Autorità della Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia

Per chi non mi conosce al di là ruolo di presidente dell’Authority, sono professore con cattedra di Fisica e tecnica industriale all’università di Modena e Reggio Emilia e all’Università di San Marino, atenei gemellati per il corso di laurea di ingegneria civile. Mi occupo di energia da tempo, ricopro l’incarico di presidente all’Authority da tre anni, mandato scaduto in primavera, a voi la valutazione di una eventuale mia riconferma.

In ambito energetico, sammarinese e non solo, negli ultimi anni, è successo di tutto. La Repubblica si è trovata fino al 2008 in una situazione di relativo disinteresse per una legislazione mirata ad aspetti di efficienza e risparmio energetico e fonti rinnovabili, come nel resto del mondo, non c’erano problemi gravi a livello economico da dover essere affrontati con leggi specifiche. Poi sono iniziate a cambiare le cose, ci sono stati momenti di crisi economica ed energetica. Ciò ha determinato per San Marino l’esigenza di affrontare in modo organico e strutturato il tema dell’energia di qui l’istituzione di strutture come l’Authority, lo sportello energia, che si facessero carico, da un lato, dei tariffari, dall’altro di suggerire provvedimenti sulle azioni da intraprendere. Quindi di redigere i Piani tariffari e il Piano energetico nazionale: ad oggi sono stati redatti i Pen n.1 e Pen n.2.    (…)tra le attività: quella continuativa delle pratiche energetiche per le installazioni di impianti di energia rinnovabili. In questo viviamo una forte criticità per la carenza di personale: l’Authority si ritrova bloccata nelle riunioni mensili sul controllo di pratiche che non riescono ad essere gestite dal poco personale dello Sportello Energia. Altra cosa importante è quella sottolineata dal segretario Podeschi: la necessità di avere un colloquio costante con la politica e con le strutture politiche che regolano e sono interessate al problema dell’energia.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Nell’ultimo periodo della scorsa legislatura si è parlato tanto di autonomia energetica e si è lavorato nel costruire un progetto vero e proprio sulla nuova acquisizione energetica, progetto sfociato poi nell’importante visita del presidente della Mitsubishi, con presentazione della centrale energetica- turbogas di cui poi non ne abbiamo più avuto notizia. Sicuramente era una proposta troppo sbilanciata rispetto al fabbisogno interno, da trattare con le autorità vicine che possono vedere un’interferenza nel mercato. Il promotore del progetto, l’avvocato Minna, che era anche ambasciatore, si è disciolto come neve al sole. Per non perdere la faccia come Paese con il presidente della Mitsubishi avrei piacere di sapere se lei, come presidente dell’Authority, ha avuto sentore di un possibile sviluppo. E se può dire quanto quel processo, anche se ridimensionato, può essere funzionale alla ricerca di autonomia per il nostro Paese.

Paolo Tartarini, Presidente Autorità della Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia

Uno dei motivi per cui il Pen è stato rimandato lo scorso anno è stato proprio l’incertezza del progetto Dundee-Mitsubishi. La centrale di per sé è stata valutata sotto il profilo tecnico da un gruppo di lavoro che ho presieduto e dal punto di vista tecnico non c’era dubbio sulla qualità dell’opera in sé, una centrale sì a gas, ma per caratteristiche termo-fisiche del ciclo combinato non avrebbe prodotto polveri sottili, dalle analisi sugli inquinanti, risultavano 1 centesimo scarso rispetto al limite di legge italiano ed europeo, era dunque una centrale ideale per la transazione verso un futuro green tutto a rinnovabili, oltre che di autonomia. A lungo termine infatti ritengo San Marino abbia potenzialità per diventare il primo paese del mondo ad essere indipendente e a emissioni zero grazie a fonti rinnovabili e alla capacità di legiferare in modo snello.

Ma ciò non è possibile in tempi rapidi, la transizione dal vecchio a ‘tutto fossile’ e carbone al ‘tutto rinnovabili’ occupa in tutte le analisi un periodo che può andare dai 20 ai 40 anni. Farlo con le centrali nuove che hanno una vita media ottimale di 20 anni è una soluzione geniale per incentivare il passaggio al ‘tutto rinnovabile’. Tecnicamente quindi, è fuori discussione la positività dell’investimento. Ciò che ha lasciato perplessi è stato il ruolo del soggetto finanziatore della Dundee Corporation, società canadese, di per sé azienda solidissima. Ma su suggerimento- credo- dell’ex ambasciatore Minna aveva generato una piccola costola la ‘San Marino Energia’ dedicata solo a questo progetto e con Stuart Bloom amministratore delegato che ho conosciuto di persona. La cosa è finita nel nulla, sono scomparsi come contatti Bloom, Minna e la Dundee Corporation. Infatti, ci risulta siano stati commissionati da loro esami sugli inquinati i cui conti non sono stati pagati e sono stati erroneamente inviati a San Marino, facendo confusione, e ci hanno lasciato estremamente perplessi. Il mio suggerimento personale è che il governo riprenda contatti con gli interlocutori più seri, che sono quelli della Mitsubishi Hitachi- il loro team ha mobilitato il presidente- e si ristabiliscano contatti per vedere se si può portare avanti un progetto anche rivisto per sostituire la dipendenza energetica dall’esterno in una transizione verso fonti rinnovabili. Le dimensioni del vecchio progetto prevedevano la produzione di 580 MW, rispetto al fabbisogno sammarinese di 50 MW, i rimanenti 530 MW dovevano essere trasportati nel territorio circostante a basso costo, sarebbe stata energia molto richiesta da piccole e medie imprese. Certo se sia un sovradimensionamento eccessivo è da discutere.

Roberto Ciavatta, Rete

D’accordo con il presidente Tartarini, questo Paese ha la possibilità di essere il primo stato autonomo tramite energia sostenibile e pulita, la politica deve individuare le opportunità sistemiche sia interne che esterne per affrontare la fase di transizione rispetto all’impatto ambientale e costi. La presentazione del progetto della centrale arrivava in un momento particolare, di crisi economica, con una proposta di accordo molto oneroso per San Marino. Dal punto di vista tecnico non ho motivo di non credere non fosse un progetto all’avanguardia ma continuo a preferire sia accantonato: per gli effetti sulle relazioni nel territorio limitrofo e per l’impatto dei costi non è proponibile. Magari noi possiamo impegnarci piuttosto perché la fase di transizione sia più breve, non 20 ma 15 anni, in modo che il progetto di centrale turbogas non sia necessario? Per agevolare la transazione si può puntare sugli incentivi al fotovoltaico, a riguardo secondo lei ci sono capitoli capienti e sufficienti a finanziare richiesta?

Roberto Giorgetti, Rf
Questa maggioranza e questo governo sono nati dando rilevanza ai temi del sostentamento energetico rinnovabile. Il concetto di transizione è un approccio che si sta consolidando a livello mondiale anche San Marino deve valutare il da farsi.

Paolo Tartarini, Presidente Authority
Quando parliamo di futuro ‘tutto a rinnovabili’ è necessario conoscenza tecnica del problema. Per esempio bisogna sapere che i pannelli fotovoltaici dopo 20 anni vanno smaltiti. Residenziale, industriale, mobilità: per accelerare la transizione, come andiamo a risolvere il problema energetico in questi settori? Nel residenziale a livello di normativa molti passi avanti sono stati fatti, la prima cosa è l’efficienza energetica. Quindi indispensabile insistere su politiche di incentivazioni alla riqualificazione energetica in modo molto concreto. Sull’industriale si registrano sprechi di elettrico e grande richiesta di elettrico: per la transizione è di vitale importanza la produzione elettrica a basso costo. Mobilità sostenibile: quasi tutti i paesi del mondo hanno capito che è tale e tanta la quantità di emissioni nocive e inquinanti tanto da compiere forti incentivazioni in macchine e trasporti, nei vettori energetici quale idrogeno. Niente di proibitivo per l’economia sammarinese sarà portare avanti cose di questo genere. La durata della transizione dipende da queste considerazioni qui: se pensiamo di incentivare direttamente le varie rinnovabili senza passare a centrali di nuova generazioni a fonti fossili, sarà più importante puntare a rinnovabili più efficienti. Il fotovoltaico ha i suoi costi ma alta efficienza, mentre San Marino non ha territorio favorevole all’eolico, né macro né micro. Non c’è ventosità fissa e costante. Poi sono necessarie analisi lunghe per trovare sito favorevole. Invece una fonte non rinnovabile non considerata stranamente a San Marino è quella delle biomasse. Non intendo rifiuti e inceneritori, ma gassificazione di biomasse da scarti agricoli e boschivi, sono macchine che possono essere di grande potenza (come nel nord Europa) o macchine piccole e convenienti con alcune decine di kW, che possono essere installate in aziende, consorzi, piccole industrie, recuperando cosa da smaltire che sono combustibile pulitissimo. È uno dei settori su cui- se c’è l’ok della politica- nel prossimo Pen si può lavorare di più. Il costo dell’energia elettrica è determinante per la scelta di fonti rinnovabili. Se ho energia elettrica a basso costo posso sostituire tutti gli impianti termici con sistemi basati su fonti di calore, ma se il costo è alto faccio fatica. Abbattere i costi elettrici dovrebbe essere un obiettivo per le politiche energetiche sammarinesi, un punto fondamentale per discutere con Aass. Mi impegnerei, alla luce di queste osservazioni, a indirizzare il prossimo Pen per queste risoluzioni, serve indicazione politica, inserirei mobilità sostenibile e l’idrogeno, ma aspetto indicazioni. La bozza del Pen 3 è da concludere entro luglio e presentare in via definitiva a settembre.

Marco Podeschi, segretario di Stato

Mi auguro che nella sessione consiliare di luglio si completi la nomina del presidente dell’autorità perché la redazione di un Pen è una grossa responsabilità.  Il Pen arriverà in Consiglio a settembre- ottobre. Il progetto Mitsubishi o ‘boiler di Faetano’ è nato nella scorsa legislatura, per curiosità personale ho assistito alla conferenza del presidente di Mitsubishi e sono stato molto affascinato dal progetto tecnologico Confermo che il Partner industriale era di assoluto rilievo, non era progetto banale. Quando però si va ad elaborare il PEN 3 vorrei parlare del costo dell’energia elettrica, di come abbatterlo. Dal 2008 l’Aass si è accreditato sul mercato italiano grossistico di energia e partecipa alle aste per massimizzare il profitto. Prima Aass non lo faceva. Ma ritengo si debba andare oltre. Il discorso della cogenerazione può essere un aspetto da considerare, c’è gas metano a costi attrattivi. Come Paese non possiamo continuare a pensare di comprare energia come e quando vogliamo e che l’energia arrivi sempre.  Come possiamo avere un minimo d’indipendenza a livello energetico? Ci sono impianti di microcogenerazione a San Marino mai sviluppati, è un problema che può essere affrontato sia da parte dello Stato sia da aziende private. Altro elemento che vorrei inserito nel Pen 3 è l’idrogeno. Si ha contatti con Toyota che è molto interessata a introdurre in Europa i suoi automezzi. Sarebbe passaggio interessante da introdurre a piccoli passi dai veicoli poi ad altri settori.

Comma 3. Progetto di legge “Norme in materia di mobilità sostenibile” / approvata con 6 voti a favore e un astenuto. Relatore di maggioranza Matteo Ciacci, C10, Roberto Ciavatta, Rete, per la minoranza.

Simone Celli, segretario di Stato per le Finanze da lettura della relazione al Pdl
Il presente Progetto di Legge sulla mobilita sostenibile intende dare risposta all’impegno per la progressiva implementazione di una politica finalizzata alla sostenibilità? ambientale ed all’abbattimento delle emissioni inquinanti. Il preambolo richiama i principi de “La Lima Paris Action Agenda” (iniziativa congiunta delle presidenze peruviana e francese della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, dell’Ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite e del Segretariato della stessa Conferenza).

Il progetto rappresenta un punto di partenza per uno sviluppo di una nuova mobilità con lo scopo di accelerare un processo che dovrà? interessare tutti i settori interessati al fine di raggiungere la sostenibilità? definita dalla Commissione Europea, «uno sviluppo che risponde alle esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie». Lo scopo espresso all’ art.1 del progetto è l’incentivare la diffusione dei veicoli elettrici e delle infrastrutture dedicate alla ricarica. Sono contemplati anche veicoli ad idrogeno ed a propulsione ibrida.

L’articolo 2 concerne il parco macchine pubblico prevedendo la progressiva adozione di veicoli elettrici.
L’articolo 3 contiene incentivi all’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e delle relative stazioni di ricarica. Tali incentivi sono limitati alle persone fisiche e non sono cumulabili con altre agevolazioni fiscali. Gli incentivi sono previsti fino al 31/12/2018 e riguardano l’acquisto di un veicolo per contribuente.

L’articolo 4 prevede nel caso di interventi o nuove costruzioni di strutture dedicate ad area parcheggio ad uso pubblico la previsione di aree di sosta anche attrezzate con ricarica riservate a veicoli elettrici. Inoltre si prevede che le nuove stazioni di rifornimento carburanti debbano essere dotate di almeno una stazione di ricarica elettrica.

Roberto Ciavatta, Rete

È un progetto condivisibile assolutamente, ma mi preme sottolineare alcuni punti. Sono tanti gli errori formali, di battitura, punteggiatura di questo testo. Errori anche sostanziali. Si dice che l’ente deve prevedere tariffe ma non come e quando.

San Marino, 28 Giugno 2017/01