AUGUSTO MICHELOTTI SULLA LEGGE PER L’ALIENAZIONE DEI BENI DELLO STATO

È all’ordine del giorno del Consiglio in corso la legge che dovrebbe riportare nel giusto binario quella prevaricazione che ha sempre permesso ai governi passati di gestire le proprietà dello Stato (quindi di tutti) con la maggioranza semplice e non, come faticosamente si era riusciti a fare, con la maggioranza qualificata dei due terzi del Consiglio G. e G.
La legge elettorale, con il premio di maggioranza, regala ai governanti di turno una maggioranza che garantisce la governabilità. E questo va bene, siamo tutti d’accordo. Ma l’attuale maggioranza vuole di più, pretende che anche quell’unico limite di cui sopra, venga riportato nel controllo assoluto del governo, e non del parlamento. In pratica la gestione delle proprietà dello Stato “deve” essere solo ad appannaggio della maggioranza, perché la minoranza, anche se composta da sammarinesi come la maggioranza, non ha alcun diritto di partecipare alla decisione (prevista dalla legge) di vendere o no alcuni pezzi di territorio che è un bene collettivo e non una merce di scambio o di ballottaggio speculativo-clientelare.
Ma questa maggioranza tira dritto. E siccome non è contenta dei guasti che è già riuscita a fare in così poco tempo, sta lavorando per recuperare quanto di peggio si possa fare per accelerare la caduta nell’abisso.
La legge sulla maggioranza qualificata per poter vendere e/o permutare beni dello Stato non si è generata per caso ma è stata votata in tutta fretta per evitare un referendum che avrebbe sicuramente vinto. Se ora si torna indietro allora si rifà il referendum in automatico, nes pas? Pensiamo che non sia né giusto né corretto avere costretto dei cittadini (ci sembra di ricordare che fu un’iniziativa della benemerita Associazione Micologica Sammarinese) a lavorare per mesi per arrivare al referendum e poi vanificarlo con una legge che comunque, nonostante qualche polemica del momento, svolgeva egregiamente la sua funzione. E adesso con la facilità del fulmine, si riporta la legge da maggioranza qualificata a maggioranza semplice; a questo punto ci domandiamo se sia lecito che ciò avvenga così semplicemente oppure che non ci siano impedimenti di carattere costituzionale, in quanto si va ad approvare una legge che prevede il ridimensionamento della maggioranza qualificata e per essere approvata meriti anch’essa un voto di tale maggioranza.
Vogliamo sperare che non si compia la solita porcata sulla testa dei cittadini e per una volta smettiamola di dire che serve per favorire le industrie e contribuire a risollevare l’economia. Recuperiamo, semmai, e riassegniamo tutti i capannoni vuoti che ci sono sul territorio per darli a chi produce o vuole lavorare e il fatto che ci troviamo affogati nel fango non vuol dire che dobbiamo comunque vendere quei pochi gioielli di famiglia che ci rimangono; dovremo pur lasciare qualcosa in eredità ai nostri figli!!! Meditate gente, meditate.

Augusto Michelotti – Sinistra Unita