Aumenta l’inquinamento in Italia, le auto come maggiori responsabili
Sono allarmanti i dati divulgati dall’ Agenzie Europea dell’ambiente (AEA) riguardo ai livelli di inquinamento dell’aria presenti nel nostro paese.
Le stime sono altissime soprattutto nella zona della Pianura Padana e delle grandi città, tra cui spiccano Milano, Monza, Roma, Napoli ed anche Torino.
I livelli delle polveri sottili , del biossido di azoto e dell’ozono sono stati negli ultimi tempi i più alti d’Europa, sconfinando spesso il limite di concentrazione media all’anno di 25 microgrammi per metro cubo d’aria, fissato dall’Unione Europea.
Non è solo la natura a risentire di questa alterazione ambientale.
Le morti premature dovute alla continua esposizione di agenti patogeni inquinanti sono infatti in continuo aumento. Le cifre parlano di circa 90000 decessi solo in Italia, su un totale europeo che sfiora i 500000.
Le organizzazioni ambientali a sostegno di politiche di contenimento di questo fenomeno, annunciano una crescita preoccupante di tali dati e si battono costantemente perché i governi in primis si responsabilizzino, attuando manovre concrete per invertire la tendenza.
Sono molteplici le cause che scatenano i “killer” che infestano l’aria: dai riscaldamenti domestici alle emissioni di legna bruciata e pellet.
Resta comunque evidente e di grosso impatto il nesso che lega inquinamento ambientale e trasporti.
La nostra società si basa ormai quasi esclusivamente sullo spostamento e sulla mobilità, che sia di merci o semplicemente di persone.
La maggior parte degli spostamenti personali viene effettuato con mezzi propri. I veicoli solitamente caricano solo il guidatore, con un aumento quindi del numero di auto in circolazione.
I mezzi pubblici a volte non coprono le aree di destinazione, altre volte non vengono utilizzati perché ritenuti scomodi e poco pratici.
Una politica di condivisione o di abbandono dei mezzi privati sembra in realtà l’unica valida alternativa al disastro ambientale.
Demolire la propria auto e optare per altri mezzi di trasporto più green non è un processo lungo e oneroso ma può solo portare benefici.
Se poi il mezzo dovesse essere proprio necessario, si può pensare all’utilizzo di veicoli ecocompatibili.
Tra questi spiccano senza dubbio le macchine alimentate a metano e gpl. Il gas infatti produce bassissime emissioni ed inoltre ha un costo decisamente inferiore al classico carburante.
Ma non solo, le nuova tendenza delle case automobilistiche verte sulla produzione di auto ibride, alimentate sia a benzina che a corrente elettrica, energia pulita a impatto zero.
Anche lo spostamento delle merci dovrebbe optare per una nuova direzione.
Solo nel Belpaese il trasporto su gomma di beni supera di gran lunga i dati relativi alle nazioni confinanti. Si tratta di un dato in crescita di circa il 2,7% annuo che, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo cercando di lasciarci alle spalle, può aiutare da un certo punto di vista l’economia. Ma a quale prezzo? Da un lato i trasporti rappresentano il commercio, e di conseguenza l’aumento di ricchezza, dall’altro l’ inquinamento da loro generato causa l’ aumento di malati, e di conseguenza l’aumento della spesa sanitaria, nonché la diminuzione di produttività a causa delle giornate lavorative perse.
La speranza è che l’eco mediatico possa far riflettere e fare emergere la coscienza ambientalista e di salvaguardia della propria vita che è in ognuno di noi.
I governi possono proporre incentivi ed indirizzare verso nuove prospettive ecologiste, ma in realtà siamo noi a dover volere utilizzare energie pulite che alimentino i nostri comfort, lasciandoci comunque un ambiente sano e piacevole.