Ausl Romagna, bufera sui premi ai dirigenti: Lega e Fratelli d’Italia all’attacco in Regione

Premi ai dirigenti per quasi 100mila euro, a fronte di conti in rosso e crescenti difficoltà nei servizi sanitari. È questa la scintilla della polemica che ha investito l’Ausl Romagna, con Lega e Fratelli d’Italia sul piede di guerra e pronti a incalzare la Giunta regionale.

Secondo quanto emerso, il Direttore generale Tiziano Carradori avrebbe percepito un premio di quasi 37.300 euro, calcolato sul trattamento economico annuo di circa 155mila euro. Premi da oltre 22mila euro anche ai direttori sanitario e amministrativo. La giustificazione ufficiale starebbe nel “raggiungimento del 91% degli obiettivi per il 2024”.

Morrone (Lega): «Premi spropositati, sanità nel caos»

Durissimo l’attacco di Jacopo Morrone, deputato e segretario della Lega Romagna:
«In periodo ancora vacanziero si apprende la notizia dei compensi aggiuntivi che i vertici dell’Ausl Romagna si sarebbero attribuiti con il benestare della Regione. Non sappiamo quali fossero gli obiettivi, ma certamente non saranno stati troppo ambiziosi visto lo stato precario della sanità romagnola».

Morrone ricorda come i cittadini si trovino a convivere con liste d’attesa interminabili, disservizi nei Pronto soccorso, aumento dei ticket, richieste di recupero di oltre 19 milioni di euro di ticket sanitari non pagati, e un deficit complessivo della sanità regionale stimato in 645 milioni per il 2025.

Pestelli (FdI): «Bilanci in rosso e servizi ridotti, premi inopportuni»

A farsi sentire anche Luca Pestelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che annuncia un’interrogazione in Regione firmata insieme a Nicola Marcello:
«Il bilancio 2024 ha registrato un passivo di oltre 37 milioni, e il preventivo 2025 ipotizza perdite superiori ai 200 milioni di euro. Nonostante questo, l’Azienda ha distribuito premi per quasi 97mila euro. È inaccettabile».

Pestelli denuncia inoltre le politiche di accentramento dei servizi, a suo dire «sempre più lontani dai cittadini», con difficoltà crescenti su ambulanze senza infermieri, carenza di investimenti per anziani e disabili, approvvigionamento farmaci complicato dalla distribuzione diretta.

A tutto ciò si aggiungerebbe la pressione sul personale: «Medici e infermieri subiscono turni pesanti, straordinari spesso non riconosciuti, e organici insufficienti a causa del blocco delle assunzioni».

Le richieste all’Esecutivo regionale

Con l’interrogazione, FdI chiede alla Giunta regionale di chiarire:

  • i criteri adottati per l’erogazione dei premi,
  • quali fossero gli obiettivi realmente raggiunti,
  • se sia stato opportuno concedere tali retribuzioni aggiuntive in un momento di tagli, disagi e sacrifici richiesti a cittadini e operatori sanitari.

La partita politica e istituzionale ora si sposta in Regione, mentre nella Romagna sanitaria monta il malcontento: tra conti in rosso, tagli ai servizi e premi contestati, il fronte delle polemiche sembra destinato ad allargarsi.