“Il 22 ottobre 2017, esattamente tre anni fa, milioni di elettori veneti e lombardi hanno votato in massa per l’autonomia delle loro regioni. Da allora, dopo la forte spinta sulla strada della riforma nell’anno in cui la Lega è stata forza di governo, la riforma è stata nascosta in un cassetto dall’attuale esecutivo Conte. E non a caso. Questo governo, infatti, si è distinto per un sempre più rigido accentramento dei poteri nelle proprie mani, sorvolando sulle specificità dei territori”.
Lo afferma il parlamentare della Lega Jacopo Morrone in una nota, dove menziona le tre regioni che nel 2017 hanno intrapreso concretamente la strada dell’autonomia: “Veneto e Lombardia per prime, poi l’Emilia-Romagna. Nel frattempo altre regioni hanno intrapreso lo stesso percorso, confermando il principio che le amministrazioni regionali sono perfettamente in grado di rivendicare e gestire al meglio nuove competenze. Oggi la riforma per l’autonomia delle regioni è più che mai un’urgenza e rimane la nostra priorità. Il governo Conte deve attivarsi, senza nascondersi dietro l’emergenza sanitaria. Quello che ci chiediamo è quale strada voglia perseguire il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Se sia intenzionato a rimangiarsi le promesse e le ripetute dichiarazioni a favore dell’autonomia regionale oppure intenda proseguire sulla strada intrapresa tre anni fa”. “Gli eventi accaduti in questi mesi di emergenza sanitaria, i ritardi, le contraddizioni, gli sprechi del Governo – commenta Morrone – ci aiutano a capire quanto avrebbe giovato alle Regioni poter godere di una maggiore e più flessibile autonomia decisionale e di spesa, grazie alla conoscenza diretta dei territori, potendo quindi gestire autonomamente situazioni diverse in modo non uniforme. Se la riforma dell’autonomia regionale fosse già stata atto compiuto, avrebbe potuto significare più rapidità nel risolvere le eventuali emergenze, pur in accordo con lo Stato centrale, più risorse da investire sul territorio, più interventi per le priorità, più trasparenza, meno lentezze burocratiche. Fermo restando che l’autonomia regionale, prevista dalla Costituzione, non divide ma unisce, significa assumersi responsabilità nei confronti della comunità, puntando al suo benessere”.
Ufficio Stampa Lega Romagna