Mi chiedo spesso, ma perché le persone non fanno più distinzione fra un Paese democratico e uno no? Fra un leader democratico e uno no.
Fra un partito democratico e uno no.
E allora l’America?
Cioè, perché non fa più impressione che a Cuba, per dire una cosa di ieri, si elegga un parlamento dove si presenta un solo partito e i candidati corrispondono esattamente al numero degli eletti.
Oppure a Pechino, dove Xi viene eletto per la terza volta all’unanimità dai parlamentari del solo partito ammesso.
Oppure a Mosca. Dove Putin sceglie maggioranza e opposizione e avvelena gli altri.
Quando ero ragazzo io si scendeva nelle piazze contro Pinochet in Cile, per dire.
E si attaccava l’America che lo proteggeva.
Adesso si attacca l’America che protegge una democrazia che viene invasa e stuprata da un tiranno sanguinario nazista.
E si spera nella mediazione( cioè la resa dei democratici) di un despota comunista.
Sempre quando ero ragazzo i partiti democratici organizzavano manifestazioni a sostegno del dissenso sovietico, davano voce al dissenso, adesso le televisioni e i giornali italiani fanno a gara a dare voce alla propaganda di Putin.
Perché? Mi chiedo perché.
Poi leggo le dichiarazioni di Berlusconi o della Schlein o di altri e capisco meglio.
Il capo che comanda piace. Molto.
Poi se non ci piace più gli tagliamo la testa.
Un vecchio signore fascista, per il quale lavoravo d’estate, mi diceva: all’Italia servono un paio d’anni di sana dittatura, per mettere ordine.
Sorridevo perché ero fortunato. Lui era fuori dal tempo.
Adesso penso che gli sfortunati siano i miei nipoti.
Berlusconi dice, con i suoi che ripetono in coro: comando io e basta. Applausi.
La stessa Schlein, che pure è stata votata democraticamente( va detto), dice la stessa cosa( più o meno) di Berlusconi: ho vinto io e i capi gruppo in Parlamento sono miei. Applausi.
I giornalisti amici, quelli di ieri e i nuovi arrivati, gli dicono di non guardare in faccia nessuno, di decidere lei e basta, di far fuori tutti. Minchia.
Ai tempi dei partiti democratici, per dire, queste cose erano impossibili. Orride.
Cioè, Craxi aveva un direttore dell’Avanti di una corrente avversa. E alla minoranza oppure ai non perfettamente allineati venivano garantiti lo spazio, la guida dei gruppi, i Ministeri e tanto altro.
Nella Dc ancora di più. Moro e Andreotti erano capi di piccole correnti e guidavano governi.
Ma il tempo di adesso è diverso.
Il capo che comanda va.
L’autoritarismo fa figo.
La cultura autoritaria piace.
Che bella cosa.
Sergio Pizzolante