La stretta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sugli autovelox entra nella sua fase decisiva, con la scadenza del termine di sessanta giorni concesso agli enti locali per registrare i propri apparecchi di rilevamento della velocità. Da oggi è infatti consultabile la lista ufficiale dei dispositivi autorizzati, un provvedimento che ridisegna la mappa dei controlli e mira a chiudere un lungo periodo di contenziosi legali. Il risultato è una drastica selezione: su circa undicimila installazioni presenti sul territorio nazionale, solo quattromila hanno ottenuto il via libera ministeriale.

Il provvedimento chiude l’annosa questione legata alle sanzioni emesse da apparecchiature prive di omologazione, un tema che ha generato una pioggia di ricorsi e diversi pronunciamenti della Cassazione. La nuova lista, pubblicata sul sito del ministero, dovrebbe ora fare da spartiacque. Secondo l’Associazione professionale della polizia locale d’Italia (Anvu), l’utilizzo di apparecchi non inclusi nell’elenco configurerebbe un atto illegittimo, con la conseguente nullità delle sanzioni emesse. Gli enti che hanno regolarmente censito i propri dispositivi potranno invece contare su una solida base legale in caso di ricorso da parte degli automobilisti.
Scendendo nel dettaglio della provincia di Rimini, la mappatura ufficiale conferma la regolarità di tutti i sistemi tutor attivi lungo la tratta dell’autostrada A14. Il comune capoluogo, Rimini, vede autorizzati sei dispositivi: tre postazioni fisse, situate in via Settembrini all’altezza dell’ospedale, in via Euterpe in direzione monte e sulla via Tolemaide, a cui si aggiungerà presto una quarta in via Melucci. Completano il quadro tre apparecchi mobili: due telelaser e un sistema “scout speed”, installato a bordo delle auto della polizia locale per rilevare la velocità anche con il veicolo in movimento.
Spostandosi sulla costa, Riccione dispone di due apparecchi autorizzati, uno fisso sulla strada statale e uno mobile. Anche Bellaria Igea Marina figura nell’elenco con due postazioni fisse sulla Statale 16, posizionate per monitorare entrambe le direzioni di marcia. A sud, anche il dispositivo fisso di Cattolica, sempre sulla statale, risulta regolarmente censito. Un caso particolare riguarda il comune di Coriano, il cui nome non compare inizialmente nella ricerca. Il sindaco Gianluca Ugolini ha però rassicurato sulla conformità dei quattro dispositivi in uso (tre fissi tra la superstrada per San Marino e la località di Faetano, più uno mobile), spiegando che la registrazione è avvenuta tramite il codice identificativo dell’apparecchio e non per località.
Infine, per quanto riguarda le vallate, la polizia locale della Valmarecchia ha registrato un dispositivo mobile, mentre in Valconca è il Comune di Morciano ad averne autorizzati due: un apparecchio mobile e un telelaser. La nuova mappa offre quindi un quadro definito, stabilendo con chiarezza quali siano i controlli di velocità legittimi e quali, d’ora in poi, non lo saranno più.













