Si accende lo scontro politico sulla realizzazione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco a San Piero in Bagno. A scatenare la polemica, le dichiarazioni di due esponenti di Fratelli d’Italia, l’onorevole Alice Buonguerrieri e Filippo Lanzi, che nei giorni scorsi hanno pubblicamente ringraziato il Governo Meloni per aver reso possibile l’opera, attribuendogli un ruolo centrale.
Una ricostruzione che il sindaco di Bagno di Romagna, Enrico Spighi, definisce “non solo scorretta, ma profondamente irrispettosa”.
“Come tutti sanno, la realtà è ben diversa”, attacca Spighi. “Il progetto nasce nel 2015 da un’intuizione lungimirante dell’allora sindaco Marco Baccini: recuperare un immobile abbandonato e trasformarlo in una sede stabile per i Vigili del Fuoco, integrandovi anche il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile”.
Un percorso amministrativo e tecnico lungo dieci anni, costruito passo dopo passo attraverso una fitta rete di collaborazioni istituzionali.
“Un lavoro costante di raccordo tra Ministero dell’Interno, Provincia, Regione, Demanio, Unione Valle Savio e Comune”, ricorda il primo cittadino.
Nel 2018, sotto il primo governo Conte, l’immobile è stato acquisito dal Ministero dell’Interno per 370.000 euro, di cui 50.000 finanziati direttamente dal Comune.
Il cammino non è stato semplice: “Dalla verifica della vulnerabilità sismica – conclusasi solo nel 2021 – fino alla progettazione definitiva, oggi in fase conclusiva”, spiega Spighi.
Ma il punto più critico del sindaco è rivolto a quella che definisce una vera e propria “sindrome del cuculo”:
“Qualcuno si limita a mettere il cappello su un nido costruito da altri”, afferma. “Dare oggi l’idea che tutto questo sia frutto di un’azione recente è scorretto e irrispettoso nei confronti di chi, in silenzio e lontano dai riflettori, ha lavorato con serietà per oltre un decennio”.
Il sindaco entra poi nel merito del comportamento dell’on. Buonguerrieri, evidenziando le sue ripetute assenze in Consiglio comunale:
“Non era nemmeno presente alla seduta del 13 gennaio 2025, quando si approvava l’atto Stato-Regione necessario al proseguimento del progetto. Un’assenza che si aggiunge ad altre: 7 presenze su 25 consigli comunali, ovvero il 72% di assenteismo”.
In quell’occasione, sottolinea Spighi, l’approvazione dell’atto è arrivata solo grazie alla maggioranza:
“I sei consiglieri di maggioranza hanno votato a favore, mentre l’opposizione presente si è limitata ad astenersi”.
Poi, il messaggio finale, asciutto e diretto:
“Non inseguiamo visibilità. Vogliamo solo che, per rispetto dell’opinione pubblica, venga raccontata la verità”.
Per il sindaco, la realizzazione della nuova caserma non è né una questione di parte né un trofeo da esibire:
“Questa opera strategica è figlia di un lungo lavoro istituzionale, condiviso e trasversale. In dieci anni si sono susseguiti quattro governi di diverso colore, e ciascuno ha dato continuità a un progetto che non appartiene a un partito, ma a un territorio”.
“Un territorio che merita rispetto, e che continueremo a servire con serietà, coerenza e impegno”, conclude Spighi.