BANCA CARIM: ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA al FALSO IN BILANCIO ED ALTRI REATI SOCIETARI CONTESTATA ALLA EX GOVERNANCE DELL’ISTITUTO DI CREDITO. Il comunicato della Guardia di Finanza

carim riminiIn data odierna, la Guardia di Finanza di Rimini ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della Cassa Di Risparmio Di Rimini – Banca Carim, delegate dalla locale Procura della Repubblica (Sost. Proc. Luca Bertuzzi) a n. 26 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di cui agli artt. 416 c.p., 2622 c.c. e 2626 c.c. per gli anni 2009 e 2010.

Gli accertamenti condotti dai militari del Nucleo pt di Rimini hanno consentito di far emergere, secondo la prospettazione della Procura della Repubblica e della PG, che:

– vi era un sodalizio criminale composto dai vertici dell’istituto, in carica nel periodo dal 2009 fino al commissariamento disposto dalla Banca d’Italia nel 2010, che, a seguito di elargizione di mutui e di finanziamenti non assistiti da adeguate garanzie, ometteva dolosamente di evidenziare nei bilanci della CARIM le perdite già maturate da tempo tramite stime e valutazioni palesemente non corrispondenti alla reale situazione del credito;

  • –  gli indagati, membri pro tempore del CdA e del Collegio Sindacale hanno partecipato attivamente e sistematicamente al processo di concessione e/o revisione delle linee di credito concesse dalla Banca Carim Spa a favore di soggetti o gruppi societari da tempo insolventi.
  • –  la crisi economica che ha investito il mercato mondiale generando un’ondata di fallimenti di imprese operanti nei settori più disparati con l’effetto, tra gli altri, di non consentire agli affidatari di onorare i propri debiti, avrebbe invece correttamente richiesto una svalutazione dei crediti vantati dalla Banca CARIM, seppur con diretti riflessi negativi sul risultato d’esercizio.

    La complessa ed articolata attività di indagine ha permesso di individuare le valutazioni alterate, sproporzionate ed arbitrarie, appostate dagli organi dell’istituto di credito sia nella redazione del bilancio al 31.12.2009 che nella relazione semestrale al 30.06.2010.
    La corretta redazione dei bilanci avrebbe infatti comportato una modifica del risultato di esercizio 2009, trasformando l’utile d’esercizio (indicato in € 31.329.339) in una perdita pari a € 4.360393 e un peggioramento della perdita indicata nella semestrale 2010 da € 32.532.000 a € 61.669.833.

    Tali fatti hanno integrato il reato di false comunicazioni sociali per gli anni 2009 e 2010.

    Immediatamente dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento di commissariamento emanato dalla Banca d’Italia, alcuni azionisti, apprendendo della sottocapitalizzazione della Banca hanno venduto le azioni di Banca CARIM di cui erano proprietari prevedendo una diminuzione del loro valore all’epoca fissato in € 21 circa.

    Al fine di evitare che il prezzo delle azioni diminuisse eccessivamente, CARIM ha proceduto all’acquisto di azioni proprie ad un prezzo maggiorato posto che l’offerta non incontrava più la domanda.

    In tale contesto è stato rilevato un utilizzo fraudolento del sistema di prenotazione per la cessione e l’assegnazione di azioni Banca Carim che, come da autorizzazione della CONSOB doveva fungere da mero punto di incontro tra la domanda e l’offerta del mercato azionario senza interferenza da parte dell’Istituto medesimo. L’acquisto, infatti, sarebbe stato possibile solo nelle forme previste dal Codice Civile.

    Tale attività ha comportato un illegittimo acquisto da parte di Banca Carim di azioni proprie ad un prezzo (€ 21) sovradimensionato rispetto a quello che sarebbe stato determinato senza la falsa rappresentazione della situazione finanziaria e patrimoniale della banca in precedenza descritta, con una conseguente indebita restituzione di conferimenti nei confronti di alcuni soci (quelli che avevano venduto le proprie azione all’Istituto stesso) per un importo complessivo quantificato in circa 10.342.00,00 euro configurando così l’ipotesi di reato di indebita restituzione di conferimenti.

    Per le suddette condotte sono stati individuati n. 26 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di cui agli artt. 416 c.p., 2622 c.c. e 2626 c.c., tra i quali, per concorso in tale ultima ipotesi di reato, i due Commissari Straordinari di Banca d’Italia intervenuti, a decorrere dal 04. 10.2010.

    Comunicato stampa Guardia di Finanza