PSRS e Banca Centrale

Le gravi difficoltà del Paese impongono una linea politica intelligente e ragionata per fare sistema e per varare un progetto di uscita dalla crisi, di riforme per il cambiamento e di ripresa della crescita economica. Il governo, al contrario, intraprende il conflitto istituzionale con organismi fondamentali, con le opposizioni, con le forze sociali, con le banche e con il mondo imprenditoriale.
In questo momento di scontro continuo e di costruzione di muri a protezione del potere, noi socialisti, vogliamo fornire il nostro contributo al fine di costruire i ponti per il bene comune e per salvare la Repubblica. Difendiamo le istituzioni come il Consiglio Grande e Generale, il Tribunale, la Gendarmeria, la Banca Centrale; chiediamo il rispetto delle opposizioni e delle forze sindacali; attribuiamo un ruolo primario alle imprese e alle professioni; pratichiamo un conflitto mite nell’interesse esclusivo del Paese e siamo disponibili a dare il nostro contributo sui provvedimenti che vanno nella giusta direzione. Fatta questa premessa, ci accingiamo ad affrontare il dibattito su Banca Centrale con la convinzione piena che è un organismo indispensabile per guidare il sistema bancario verso un rafforzamento ed una qualificata presenza sui mercati internazionali sulla base di un grande progetto riformatore. Le gravi carenze politiche che il governo cerca di coprire con lo scontro aperto nei confronti di Banca Centrale, sono sotto gli occhi di tutti. Non è stato capace di difendere i diritti, le peculiarità, il prestigio e l’autonomia di San Marino nel rapporto con l’Italia. Ha pastrocchiato la vicenda Cassa di Risparmio aumentando le difficoltà della banca con una azione ondivaga. Non è stato in grado di predisporre per tempo un progetto difensivo in vista dello scudo fiscale e ha improvvisato decreti d’urgenza che hanno danneggiato le banche nel momento più difficile, negando ripetutamente le dovute informazioni al Consiglio Grande e Generale sulla situazione del sistema bancario e finanziario. Ha nascosto operazioni di Tesoreria che mettono a rischio di insolvenza lo Stato.
Eventuali carenze di vigilanza, eccessi di burocratizzazione, presunte infedeltà, difetti organizzativi ed altro attribuibili a Banca Centrale vanno affrontati con le necessarie competenze, col confronto dialettico e con la fattiva collaborazione delle parti, riservandosi le più opportune decisioni finali. Non certamente con la delegittimazione dell’organismo. La Banca Centrale non può essere al servizio del governo, ma dello Stato. Deve essere, come in tutti gli Stati civili e democratici, interlocutore del parlamento che ha diritto a periodiche audizioni, sia con Banca Centrale, sia con il Governo, in Commissione Finanze, senza tentennamenti e senza reticenze. Il Partito Socialista Riformista Sammarinese parteciperà al dibattito con una posizione critica ma improntata al senso di responsabilità e all’interesse generale del Paese.
Repubblica di San Marino, lì 18 gennaio 2010

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