
«Ha un curriculum di tutto rispetto ma ha poca dimestichezza con la lingua italiana, la legge, la comprende, ma ha difficoltà nel capire discorsi complessi e parlare», ammette Giancvarlo Capicchioni, segretario alle Finanze, il quale ricorda che l’impegno di indicare quale dei due sarà designato è comunque nelle mani del governo. E si lancia in un riassunto delle puntate precedenti in cui sintetizza le ragioni dei due ritiri: «Un candidato ha comunicato che per motivi personali non poteva continuare, mentre per l’altro c’era di mezzo una incompatibilità istituzionale, perché il soggetto è funzionario pubblico in Italia e la normativa non gli consentiva di prendersi una aspettativa, costringendolo a dimettersi». Due situazioni che hanno messo in seria difficoltà l’esecutivo che era ormai certo di avere risolto una questione che si trascina dall’agosto scorso: «Non potevamo pensare che in due si ritirassero».
«Rispetto alle caratteristiche richieste dal bando di selezione risponde a più elementi – affermano dalla segreteria Finanze –. Grais è sicuramente un candidato internazionale: nel suo curriculum figura un trascorso importante in Banca Mondiale, ma ha anche esperienze nel mondo finanziario privato, inoltre ha avuto nel corso della sua carriera docenze universitarie all’estero. Ed ha competenze importanti sulla finanza islamica». E’ stato operativo all’interno della Banca Mondiale, con il ruolo di Senior Advisor, direttore del gruppo Finanza per il Medio Oriente e la Regione del Nord Africa e Responsabile del Settore Europa e della Regione dell’Asia Centrale sempre per la Banca Mondiale. Per il Governo egiziano ha seguito la creazione della Banca per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Il primo confronto con la politica sammarinese del candidato finalista avverrà mercoledì mattina, nella seduta segreta della Commissione consiliare Finanze.
Il Resto del Carlino