Sodddisfazione per la vittoria in Aula e qualche sassolino pronto ad essere tolto dalle scarpe. Affida al noto social netwok Facebook, Adolfo Morganti, le prime parole ufficiali dopo l’assoluzione ieri mattina, nell’aula del tribunale di San Marino, dall’accusa di bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice e per la quale era imputato insieme a Delio Napoleone in merito alla società “Europa srl”.
Il Commissario della Legge Roberto Battaglino ha assolto gli imputati, come chiedevano i loro avvocati difensori (l’avvocato di Morganti era Moreno Maresi) e anche il Procuratore Fisco Giovanni Belluzzi.
Non è stata quindi accolta la richiesta della parte civile che aveva chiesto un risarcimento di oltre 37mila euro.
E così, dopo aver annunciato già al termine dell’udienza che prossimamente convocherà una conferenza stampa per illustrare meglio la vicenda, attendendo giusto le motivazioni della sentenza, ha utilizzato il social network per scrivere un post dal titolo “C’è ancora un giudice a San Marino”.
Prosegue poi nell’intervento: “Quest’oggi è stata messa la parola ‘fine’ ad una rocambolesca accusa di bancarotta fraudolenta con cui si è cercato di azzoppare il mio e nostro lavoro a San Marino. Invano. Assoluzione. Mi spiace per lorsignori. Dopo tre anni di kafkiani eventi, ora il Tribunale di San Marino ha messo la parola ‘fine’ a quella che nel mi- gliore dei casi si presentava come una serie di sesquipedali inefficenze, inesplicabili accellerazioni procedurali ed inca- pacità tecniche; a voler pensar male (che ci si prende sempre) ad una non troppo ben fatta manovra, con in radice un evidente avvertimento in stile mafioso che mi fu recapitato da bocca illustrissima appunto tre anni fa. Dedico questa vittoria (non mia personale, ma della Verità) a mio prozio Antonio Morganti, che non l’ebbe, e ci morì. E di ciò non abbiamo dimenticato nulla”.
“Voglio bene alla Patria – termina Morganti – benché afflitta da tronchi rugginosi…”.