Per San Marino non è periodo di Carnevale, ma di Quaresima. C’è insomma, ancora da soffrire e pazientare un po’ prima di poter buttarsi alle spalle le difficoltà del momento, ma la strada intrapresa dovrebbe essere quella giusta, salvo incidenti lungo il percorso. Nell’incontro, che potremmo quasi definire vertice, che si è tenuto ieri a Roma erano infatti presenti le massime autorità monetarie sammarinesi (Banca Centrale ad Abs e Assobank da una parte) e dell’ABI, l’associazione bancaria italiana. In tutto una sessantina di persone, alcune delle quali, direttori di banca o altri funzionari, collegati in teleconferenza dalla sede Abi di Milano. (…) Dall’incontro di ieri è stato riconosciuto che il sistema dei pagamenti, almeno per gli assegni, rimane quello italiano. E così ora si procederà con l’istituire una commissione ristretta e di natura tecnica per affrontare nel dettaglio tutte le sfaccettature che la differenza di norme tra San Marino e l’Italia fa affiorare. Da parte italiana sono già stati indicati i nominativi, San Marino lo farà quest’oggi. Durante il “vertice” la parte sammarinese ha fatto presente che però qualche banca italiana applica commissioni e maggiorazioni sulle transazioni con San Marino e che questo rappresenterebbe un’anomalia in quanto sarebbe una forzatura delle indicazioni fornite da Bankitalia. Da parte dell’Abi, compatibilmente con le norme sulla libera concorrenza in Italia, è stata data disponibilità a far presente tale questione. La questione dovrebbe presto risolversi per quanto riguarda gli assegni, rid e riba, mentre per i bonifici, l’attuale interpretazione delle norme italiane sull’antiriciclaggio, potrebbe invece portare alla transazione delle operazioni su circuiti esteri (in gergo tecnico Swift) causando quindi una maggiorazione di costi sull’operazione, ma senza allungamento dei tempi. Si tratta comunque di ipotesi ancora al vaglio, per ora quindi tutto dovrebbe restare com’è ora, con il pieno inserimento nel sistema dei pagamenti italiani.
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