Banche. Il Segr. Finanze Guidi dopo la sentenza: «Su Asset troppo clamore»

SUGLI SVILUPPI giudiziari del caso Asset il governo prende tempo, in attesa di leggere la sentenza, e mette in chiaro di non aver avuto alcun ruolo nel commissariamento. I segretari di Stato alle Finanze, Eva Guidi, e agli Esteri, Nicola Renzi, chiariscono subito che prima di fare qualsiasi considerazione, aspettano di leggere la sentenza che ha accolto i ricorsi dei soci e del cda dell’istituto di credito contro l’amministrazione straordinaria e la liquidazione coatta decise da Banca Centrale e dalla governance di allora, Grais-Savorelli. «Massimo rispetto per il lavoro della magistratura», puntualizza quindi il segretario Guidi, per sottolineare subito dopo che «per Asset sono partire le azioni di responsabilità nei confronti del suo management». «Riteniamo anche questo sia un passaggio importante – prosegue – per cui dobbiamo aspettare i vari gradi di giudizio che vanno avanti per decidere i prossimi passi da compiere». Il Segretario Renzi mette quindi i confini tra l’azione di Banca Centrale e delle istituzioni di governo. «La questione Asset dal suo inizio fino ad oggi riguarda l’applicazione delle norme di vigilanza attuate da Banca Centrale – chiarisce – la nostra legge impone che il Congresso di Stato e il parlamento non abbiano voce in capitolo sulla decisione di commissariamento degli istituti di credito». Ricorda come la posizione di via del Voltone sulla vicenda Asset, nonostante i cambi di vertice, resti coerente: «Tre diverse gestioni di Bcsm, Grais-Savorelli, Moretti-Mazzeo e quella attuale hanno sostenuto e mantenuto la stessa linea di valutazione di merito – spiega – tanto più che quest’ultima gestione ha dovuto prendere la decisione se fare o meno azioni di responsabilità nei confronti della dirigenza di Asset Banca». Sul ricorso, «sarà poi Banca Centrale a decidere come procedere a tutela del suo operato pregresso e attuale – continua Renzi – il governo per parte sua nel tempo ha cercato di mettere in atto azioni volte a tutela dei risparmiatori e dei posti di lavoro del sistema bancario e finanziario». Il Resto del Carlino