”San Marino sta pagando il prezzo della trasparenza.
Il cambiamento che il Governo da un anno sta sbandierando nel senso della collaborazione con le istituzioni, con le Procure e la finanza, è dovuto passare anche per le patrie galere.
L’arresto di Vendemini è un segnale forte nel quale la magistratura sammarinese ha giocato un ruolo determinante.
L’operazione che ha portato alla carcerazione dell’ex dirigente, per la prima volta nella storia giudiziaria si mette in carcere a San Marino un alto funzionario per riciclaggio, è stata decisa dal commissario delle legge, Rita Vannucci.
Così come per la prima volta un magistrato antimafia italiano assiste sul Titano ad un interrogatorio di un detenuto. Insomma è una rivoluzione.
E’ la ‘mani pulite’ del Titano che inizia. Anzi sarebbe meglio dire che continua perché l’inizio quello vero è stato con gli arresti dei vertici di Cassa di Risparmio, e le inchieste di Forlì.
Ma poi è arrivata l’antimafia, le rogatorie per le connessioni tra Fincapital e Casalesi. I nomi di Livio Bacciocchi e Vallafuoco arrestati per usura. Ma il tutto era sempre avvenuto oltre i confini sammarinesi.
Stavolta è diverso. Stavolta, i confini sono stati travalivati, la strada è segnata. Sì perché la sensazione è che siamo solo all’inizio e che un’indagine tirerà l’altra.
Così come è da notare che il commissariamento del Credito sia stato affidato, dalla dirigenza di Banca Centrale, quindi da un potere di vigilanza economica, al dirigente dell’Interpol. Ma cosa c’entra l’Interpol con l’amministrazione di una banca?
Le risposte sono tante, ma se si pensa che il mandato – così come annunciato – durerà solo qualche giorno, la risposta è deducibile: giusto il tempo di raccogliere i documenti utili. Mani pulite in Italia ha segnato un cambiamento nella politica fino a determinare, come in una sorta di legge del contrappasso, l’avvento di Silvio Berlusconi.
Banche pulite, porterà il Titano ad essere un protettorato italiano? I segnali ci sono tutti.
Anna De Martino – NQ