Banda della “Uno Bianca”, la nuova verità di Eva Mikula sul capitolo più drammatico della storia recente romagnola

È tornata a raccontare la propria verità Eva Mikula, la donna che per anni ha vissuto con il marchio infamante di essere stata una complice della famigerata banda della Uno Bianca. A distanza di decenni dai fatti, la sua testimonianza è stata raccolta nello speciale Belve Crime andato in onda su Rai2, dove ha ricostruito il suo passato accanto a Fabio Savi, uno dei principali responsabili di quegli omicidi che sconvolsero l’Italia tra gli anni ’80 e ’90.

Durante l’intervista con Francesca Fagnani, Mikula ha sostenuto che fu proprio grazie al suo contributo che si arrivò alla cattura della banda. Una versione dei fatti che però non coincide con le ricostruzioni ufficiali: la conduttrice ha ricordato come le sue dichiarazioni giunsero soltanto in un secondo momento, quando gli arresti erano già stati eseguiti.

Nel corso del programma, Mikula ha anche denunciato l’isolamento che sostiene di aver subito negli anni successivi, lamentando l’esclusione avvenuta nel 2015 dall’Associazione delle vittime della Uno Bianca. Una scelta che lei attribuisce al desiderio dei familiari delle vittime di mantenerla ai margini, per una questione che definisce di “decoro”, quasi fosse una presenza scomoda da tenere lontana dai riflettori e dalla memoria condivisa.

Non è la prima volta che la figura di Eva Mikula finisce al centro delle polemiche. Già anni fa fece discutere la sua prevista partecipazione al reality La Talpa, poi annullata. Un coinvolgimento che suscitò forti reazioni, interpretato come un tentativo di trasformare un passato tragico in una vetrina televisiva.

Alla domanda conclusiva su chi oggi debba scusarsi con lei, Mikula non ha avuto esitazioni: ha detto di attendere delle scuse proprio dalle famiglie delle vittime della banda, ribaltando così la prospettiva su un caso ancora profondamente doloroso per l’opinione pubblica.

Un’intervista che riapre vecchie ferite e rilancia interrogativi mai sopiti: tra memoria, giustizia e racconto mediatico, la vicenda della Uno Bianca continua ancora a far discutere anche oggi, 10 giugno.