Bankitalia: ‘l’economia va meglio, il Def è coerente’

“Il quadro di breve termine” dell’economia italiana “appare lievemente più favorevole rispetto a quello sottostante alle nostre ultime proiezioni pubblicate a gennaio” (Pil dello 0,6% nell’anno in corso) e le previsioni presentate nel Def “pur collocandosi nella parte superiore dell’intervallo di stime disponibili”, sono nel complesso “coerenti” con la situazione: lo ha detto il capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Sergio
Nicoletti Altimari, in audizione al Senato sul Def. 

“Il quadro di crescita delineato dalDef è nel complesso condivisibile”, con “un marcato rallentamento dell’attività economica in Italia” per quest’anno”, ma, “come suggerito dalle informazioni più recenti,meno significativo di quanto ci si potesse attendere solo pochimesi fa. La crescita dovrebbe rinvigorirsi nel prossimo anno”,ha spiegato Altimari. 

Si tratta, però, “di prospettive circondate da incertezza straordinaria, su cui gravano forti rischi al ribasso”, quindi “continua ad essere rilevante” il ruolo “di stabilizzazione delle politiche”. In particolare, Bankitalia segnala gli interventi finanziati dal Pnrr che per “dispiegare appieno la loro efficacia è cruciale che il loro utilizzo sia improntato alla tempestività e all’efficienza”

“Una tempestiva e efficace attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr, con gli aggiustamenti che si dovessero rivelare necessari, costituisce un elemento chiave affinché le prospettive di sviluppo dell’economia italiana si realizzino come delineato nel Def”, ha aggiunto Altimari, sottolineando che nel Def “il Governo ha scelto un orientamento nel complesso prudente, che consente comunque un graduale miglioramento della finanza pubblica nel breve-medio periodo. La pianificazione di un ulteriore lieve consolidamento nel triennio 2024-26 porrebbe in maggiore sicurezza il percorso di riduzione dell’incidenza del debito, gioverebbe alla percezione di solidità dei conti e avrebbe anche ripercussioni positive sul premio per il rischio sui titoli pubblici italiani. Agevolerebbe inoltre una valutazione positiva del Programma di Stabilità italiano da parte della Commissione europea”.


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