Bankitalia, ‘nelle crisi spread ruolo di stabilità banche’

Le banche evitano, in caso di crisi e turbolenze finanziarie dello spread, di cedere i titoli di Stato svolgendo così “un ruolo stabilizzatore del mercato” a differenza dei fondi comuni e hedge fund che amplificano questi movimenti vendendo o acquistando se le quotazioni scendono o salgono. E’ quanto si legge nel research paper “Comportamento degli investitori in condizioni di stress: evidenze dal mercato dei titoli di stato italiani”, il nuovo numero della collana “Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento”.

 “Basandosi sui dati dei primary dealer, lo studio confronta il modo in cui le diverse tipologie di investitori in titoli di Stato italiani reagiscono a un rialzo dei tassi d’interesse . L’analisi copre i sette anni compresi tra il 2014 e il 2020, che includono episodi di elevato stress finanziario, come le turbolenze del maggio 2018 e quelle dovute alla pandemia di Covid-19 nel marzo 2020”.

Secondo l’analista dell’istituto centrale Onofrio Panzarino “le evidenze raccolte indicano che le reazioni degli investitori alle variazioni di rendimento si differenziano a seconda del settore di appartenenza. I fondi comuni e quelli speculativi (hedge fund) tendono a rispondere in modo prociclico, ossia acquistano titoli quando i prezzi salgono (e viceversa), mentre le banche non lo fanno, svolgendo così un ruolo stabilizzatore sul mercato. Altri operatori non bancari, come le imprese assicurative, i fondi pensione e i soggetti non finanziari, tendono a reagire alle variazioni dei tassi d’interesse in modo molto contenuto”. 
   


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