Si nascondeva dietro un’identità fittizia, alloggiava in un hotel di Lloret de Mar con documenti falsi e stava per lasciare la struttura quando gli agenti lo hanno fermato. Sono questi i nuovi elementi emersi sull’ultima fase della fuga di Andrea Cavallari, il giovane condannato per la strage di Corinaldo ed evaso il 3 luglio scorso, dopo aver discusso la tesi all’Università di Bologna.
La sua latitanza si è chiusa ieri mattina, giovedì 17 luglio, grazie a un’operazione congiunta tra i carabinieri italiani e la polizia spagnola. Il blitz è scattato intorno alle 10, mentre Cavallari si apprestava al check-out dall’albergo dove aveva trovato rifugio. Non ha reagito, colto completamente di sorpresa.
Gli investigatori catalani hanno riferito che, al momento dell’arresto, Cavallari non era armato ma aveva con sé un’ingente quantità di banconote false. Gli inquirenti stanno ora cercando di risalire alla provenienza del denaro contraffatto, un dettaglio che apre nuovi fronti d’indagine.
Dopo essere sparito da Bologna, il giovane è riuscito a raggiungere la Spagna via terra, evitando gli aeroporti per eludere eventuali controlli. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, avrebbe trascorso i primi giorni a Barcellona e nei dintorni, spostandosi poi sulla costa e scegliendo Lloret de Mar come luogo in cui nascondersi.
La collaborazione tra la polizia spagnola e i carabinieri italiani si è rivelata decisiva: le tracce lasciate nei giorni precedenti, unite al lavoro dell’ufficiale di collegamento tra le autorità giudiziarie dei due Paesi, hanno permesso di localizzarlo con precisione e intervenire nel momento giusto.
Adesso Cavallari è atteso davanti al giudice del tribunale centrale n. 3 dell’Audiencia Nacional, che dovrà decidere se convalidare la custodia cautelare. L’estradizione verso l’Italia potrebbe avvenire entro dieci o trenta giorni.
leggi anche: