Barcone con 200 migranti a Pozzallo. A Napoli sbarcata la Sea Eye

   Oltre duecento migranti sono stati salvati dalla Guardia Costiera italiana in un’operazione di soccorso molto complessa e portata a termine con le “condizioni del mare proibitive”. I migranti erano su un peschereccio che già ieri si trovava in difficoltà in acque sar maltesi. Il soccorso è stato effettuato quando l’imbarcazione è entrata nelle acque Sar italiane. Tutti i migranti sono stati trasferiti su due motovedette classe 300 della Guardia Costiera. Il barcone è approdato a Pozzallo.

   “E’ questo l’ennesimo episodio – dice il sindaco Robero Ammatuna – che dimostra in modo tangibile che non sono le ong la causa dell’aumento del numero degli sbarchi, ma bensì la complessa e difficile situazione internazionale, oltre che naturalmente le condizioni meteo favorevoli”. “Non solo le Istituzioni Internazionali hanno condannato la nuova politica sui migranti del governo italiano, ma anche il presidente della Cei, il cardinale Zuppi, ha dichiarato che ‘le ong fanno bene, salvano vite’ Ecco perché occorre un ripensamento della disumana politica del governo sui migranti che privilegi sempre il diritto alla vita di tanti esseri umani. Per quanto riguarda poi la Regione Sicilia, l’invito è quello di prendere atto che ci sono Comuni di frontiera che svolgono nel territorio una grande funzione umanitaria”.

   E è attraccata a Napoli la See Eye4, con a bordo 106 migranti. La nave era attesa dai medici dell’Usmaf, l’unità sanitaria marittima e dell’Asl Napoli1 e dalla Protezione civile con le tende riscaldate. Venti persone che hanno bisogno di cure mediche sono state portate all’Ospedale del Mare di Napoli e, per i due minorenni, al Santobono. Sono ventidue i minori non accompagnati giunti a Napoli sulla Sea Eye 4, che dopo gli accertamenti clinici saranno ospitati nelle comunità messe a disposizione dal Comune in compartecipazione con la Prefettura. “Napoli si è fatta trovare pronta all’accoglienza. Grazie agli assistenti sociali del Comune e ai mediatori psicologici della rete del terzo settore che da subito si sono resi disponibili partecipando fin dallo sbarco alle operazioni di accoglienza. Ho seguito con molta apprensione il viaggio della Sea Eye 4 – ha dichiarato l’assessore al Welfare Luca Trapanese – e ci siamo attivati immediatamente per l’accoglienza dei minori non accompagnati e la sepoltura delle salme, purtroppo tre, che ci avevano comunicato essere a bordo dell’imbarcazione. In momenti come questi si toccano con mano l’assurdità della vita e le inaccettabili disuguaglianze sociali dell’epoca in cui viviamo. Come città e come Amministrazione faremo di tutto per accogliere al meglio questi nostri fratelli, non solo in questi primi drammatici e inenarrabili momenti di dolore”.

   A bordo della nave di migranti attraccata oggi a Napoli c’era anche una donna positiva al Covid, gravida di 3 mesi, che è stata accolta in isolamento al reparto di ostetricia dell’Ospedale del Mare. Lo rende noto l’Asl Napoli 1 che sta curando i migranti bisognosi di ricovero sbarcati dalla Sea Eye4. In tutto sono 20 i migranti ricoverati all’Ospedale del Mare di Napoli dopo l’attracco e l’Asl Napoli 1 spiega che dopo lo sbarco sono arrivati adulti con ferite lacero-contuse, ustioni, diabete, traumi e altre patologie e che per loro è stato allestito un reparto riservato all’Ospedale del quartiere di Ponticelli con 20 posti letto e che nel caso ci fossero specifiche necessità l’Asl Na1 provvederà a individuare altre strutture ospedaliere per le cure. Due i ricoveri di minori al Santobono. Gli altri migranti, in tutto ne sono sbarcati 106, vengono portati nel residence dell’Ospedale del Mare che si è organizzato con primo e secondo piano per adulti e gruppi familiari, il terzo piano per i 22 minori non accompagnati che poi andranno alla struttura comunale che per ora non è pronta e, spiega l’Asl, dovrebbe essere allestita dopodomani. Il piano è dedicato ai possibili positivi al covid. Stamattina, ricorda l’Asl Na1 dall’aeroporto di Pontecagnano sono stati elitrasportati due medici USMAF, due medici, tre infermieri e un mediatore culturale ASL Napoli 1 Centro per eseguire il primo triage a tutte le persone presenti e i tamponi antigenici rapidi (con 1 solo positivo).


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