Morto in Thailandia a soli 27 anni in un incidente stradale. Filippo Capelli, per gli amici ‘Filo’, o ‘Sciallo’, ha perso la vita in un banale incidente, sulle trafficatissime strade di Bangkok, dove viveva da un anno e mezzo. Distrutti dal dolore i genitori che da un paio d’anni abitano in zona Celle (la famiglia è originaria di Viserba), il fratello e la sorella, entrambi più grandi di Filippo. Questa mattina il padre, ex ferroviere e parcheggiatore a Villa Salus, e la mamma, casalinga, insieme al fratello, partiranno in volo con destinazione Bangkok, per occuparsi del rientro della salma a Rimini.
«Lo vogliamo avere vicino, lo riportiamo a casa», hanno detto in lacrime i genitori agli amici di famiglia, che ieri si sono stretti a loro. Dolore e commozione a Viserba, dove non si parla che della tragica morte di Filippo. A quanto riferiscono i famigliari, sembra che il ragazzo sia rovinato al suolo mentre faceva ritorno a casa dopo una giornata di lavoro nel bar di un albergo della capitale tailandese, in sella al suo motorino. Ha battuto violentemente la testa ed è morto sul colpo. Pare che, a differenza della stragrande maggioranza dei motocilisti thailandesi, Filippo Capelli indossasse anche un casco a scodella – pagato pochi euro – che purtroppo non è servito ad attutire l’urto a sufficienza. Non risulta che nel sinistro siano stati coinvolti altri veicoli.
Per i tempi di rimpatrio «si parla di almeno una settimana, forse anche dieci giorni», spiega un amico di famiglia che ieri è andato alle Celle per cercare di confortare i genitori sconvolti. «Filippo aveva girato in lungo e in largo il Sud Est asiatico – ricorda un altro amico –, aveva vissuto in Australia, in Cina, in Giappone, nelle Filippine e ora in Thailandia». Aveva anche insegnato l’italiano, ma lavorava soprattutto come barista nei pubblici esercizi. Gli piaceva girare, amava tantissimo l’Oriente. Teneva i contatti coi suoi tanti amici riminesi attraverso i social network.
«Era generoso, allegro, sempre sorridente, socievole, un bravissimo ragazzo – commenta tra le lacrime un ex compagno di classe –. Una perdita gravissima, cerco di consolarmi pensando che almeno ha vissuto come voleva, da giramondo». Filippo ritornava a Rimini in genere una volta all’anno. La mamma l’aveva sentito al telefono l’ultima volta pochi giorni fa, il giorno precedente quello dell’incidente fatale. Sembra avesse manifestato l’intenzione di tornare a Rimini, dopo tanti anni. Il Resto del Carlino