
(ANSA) – ROMA, 17 OTT – “Oggi posso dire che i Giochi mi
hanno lasciato più consapevolezza di me stesso come persona e mi
hanno fatto capire su cosa dovrò lavorare in futuro per
migliorare, come persona e come atleta”. Lo dice all’ANSA Simone
Barlaam, nuotatore paralimpico oro a Tokyo 2020 nei 50 stile S9.
“Con il lockdown – prosegue l’atleta milanese – ci siamo
ritrovati in casa da soli e all’improvviso ci siamo dovuti
mettere a pensare, e ciò ha evidenziato anche le nostre zone più
oscure. Sembriamo machine perfette e invece siamo essere umani.
Abbiamo nostri pregi e difetti, anche se purtroppo il mondo dei
social ha reso tutto più superficiale”. Il ritorno in Italia è
stato un trionfo, con la delegazione paralimpica accolta dal
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal premier
Mario Draghi: “Bisogna vedere ora se i riflettori su di noi
resteranno accesi fino a Parigi 2024, perché purtroppo è nella
natura umana interessarsi al fenomeno del momento e poi dopo un
po’ cambiare”, prosegue Barlaam, sicuro che anche “noi facciamo
cose straordinarie che però vanno raccontate bene: non solo il
focus sulla storia pietosa e strappalacrime ma anche l’impresa
che una persona fa nonostante ciò che la vita gli ha tolto”. Una
rivoluzione umana che dovrebbe partire fin dalla scuola: “Bisogna lavorare tanto anche sulla formazione: gli insegnanti
devono essere formati su come trattare la disabilità”. (ANSA).
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