BASKET RICCIONE – DADO SAN MARINO 91 – 59

Poteva essere un derby degno dei piani alti del ranking ed invece è stata una passeggiata per Riccione che approfitta di una versione dei Titani più che rimaneggiata.

Riccione spacca la partita nella seconda parte del secondo quarto; fino a lì il team Dado regge bene [29-25 Riccione al 14’] con il febbricitante Mantani [8] e Rizzo [7] a rintuzzare Domeniconi [8] e Tononi [7].

E’ il terzo fallo di Agostini ad assestare un duro colpo alle velleità di coach Del Bianco, perché il gruppo si innervosisce e come se non bastassero le incursioni di Pompucci [9 punti nella seconda metà del secondo quarto], i tecnici sanzionati a Mantani ed Agostini affondano definitivamente le ambizioni titane e dilatano il parziale dei padroni di casa che volano fino al 52-29 dell’intervallo.

Le pesanti assenze non permettono ai Titani di tornare a galla, dal 25’ in poi coach Del Bianco si rassegna sia alla vena degli avversari, sia alle cervellotiche decisioni arbitrali e lancia un quintetto di under 20 che ne approfitta per mettere nello zainetto esperienza tra gli adulti [è il debutto per Calarese, Merlini e Stefanelli], con il ’91 Cardinali in particolare evidenza.

Per fortuna c’è ben poco tempo per pensare al derby perso, perché già mercoledì sera il calendario propone una nuova sfida tra cugini; i Titani, che dovrebbero per l’occasione ritrovare Tentoni e Dall’Olmo [per Fabbri occorre aspettare ancora], ospiteranno Morciano per il turno infrasettimanale [palla a due al Multieventi alle ore 21:00], a cui farà seguito, sabato prossimo, il viaggio verso la capolista Ozzano.

IL TABELLINO: Basket Riccione – Dado San Marino 91 – 59 (23-15; 52-29; 73-45)

Basket Riccione: Curcio 7, Nardini 6, Ortenzi 2, Domeniconi 14, Ferretti 6, Monti 8, Pompucci N 9, Di Leo 13, Ricciotti 8, Tononi 18. All.: Badioli.

Dado San Marino: Casadei 2, Rossini 5, Rizzo 9, Macina 2, Agostini 15, Mantani 12, Calarese 2, Cardinali 8, Merlini 4, Stefanelli. All.: Del Bianco.

Arbitri: Villa e Francillotti entrambi di Imola.