Una vittoria storica, una vittoria speciale, una vittoria che dimostra che con l’impegno, la programmazione e il lavoro i traguardi si possono raggiungere. Il coach Luca Liberti dopo l’oro dell’Europeo Under 16 Division C, non sta nella pelle e fa capire quanto duro è stato il suo lavoro per raggiungere questi risultati. Liberti analizza con noi tutto il torneo dalle incognite, alla finale fino a arrivare alle dediche e ringraziamenti. Durante l’intervista diverse volte il coach non si mette mai in primo piano e lascia l’onore e il merito della vittoria quasi esclusivamente ai ragazzi: le sue affermazioni hanno come protagonista sempre e solo il gruppo, come a voler nascondere il lavoro, il grande lavoro lo sappiamo, svolto dal coach.
LE INCOGNITE – “C’erano due incognite alla vigilia del torneo– sostiene Liberti – che erano date dalle due squadre che non ci sono di solito cioè che non frequentano le division C, ossia l’Albania e Kosovo, sono due nazionali di division B – puntualizza il coach – addirittura l’Albania era arrivata 17° su 22 in division B e aveva messo dietro Norvegia, Irlanda e Portogallo e quindi erano incognite grosse: il Kosovo sono balcanici per loro il basket è una religione”.
GRUPPO GENIALE – Ma la “fama” non è tutto e il San Marino ha altro: “Sono un gruppo talentuoso – battezza Liberti – non sono altissimi ma sono molto bravi e mentalmente sono geniali, molto intelligenti, se non sei onesto con loro diventi poco credibile”. “Non hanno mollato mai, anche nei momenti più difficili ci sono stati”.
FINALE EPICA – Come battere i favoriti del Kosovo? Ecco gli ingredienti: “Loro li hanno messi sotto mentalmente – afferma il coach – abbiamo preparato il torneo al meglio grazie anche al nostro preparatore atletico Carlo Marani che mette la benzina nelle gambe, da quando c’è lui le nostre prestazioni sono aumentate, andiamo molto più forte degli altri”. “Facciamo una preparazione atletica legata al gesto tecnico, io lo chiamo basket integrato: grazie a tutti fisioterapia, nutrizioni- sta e preparatore siamo riusciti a migliorare le prestazioni e risultati si sono visti”. Quando hai capito che l’oro era vostro? “Gli ultimi 5 minuti del match, lì ho capito che era nostro, ho detto adesso è fatta; nel com- plesso – puntualizza- devo dire che siamo cresciuti partita dopo partita la fiducia grossa è arrivata dopo aver battuto Andorra, quando batti loro sei sulla strada giusta perché loro non mollano mai”.
DEDICA SPECIALE – “La vittoria la dedico a mia moglie, se non ci fosse stata lei che mi supporta e sopporta in questi anni non avrei mai potuto lavorare tranquillamente e fare quello che ho fatto, perché ci vuole tanto tempo, programmazione, quindi la dedica va alla donna più importante della mia vita”.
RINGRAZIAMENTI – “Ringrazio tutti i ragazzi, la Federazione, Michele Lanci, Damiano Battistini, staff tecnico ma soprattutto Stefano Rossini e Lorenzo Liberti, due persone speciali, io credo che se non ci fossi stato avrebbero vinto lo stesso”. “Adesso ne vedremo delle belle anche nell’U18 che saranno loro i condottieri della squadra” conclude Luca Liberti.
Stiven Ciacci, La Serenissima