[c.s.] Le montagne della Valmarecchia non devono essere terra di conquista e retorica. —
Un inchiesta giornalistica di Alberto Ciuppini su L’Astrolabio Amici della Terra, che si basa su altrettante inchieste portate alla ribalta dell’opinione pubblica tedesca da quotidiani come Der Spiegel, Handelsblatt ( quotidiano di Economia e Finanza) e Die Welt, si evidenzia come nella civilissima Germania ci si chieda se sia meglio lasciar perdere i progetti sull’eolico industriale dopo che si sono accorti che il convertirsi all’energia verde di fatto ha moltiplicata in maniera esponenziale la CO2 emessa oltre al fatto che si sono resi inagibili ettari di territorio per la presenza di impianti eolici.
Sono punti sui quali da sempre questo Comitato, le Organizzazioni Ambientaliste, Italia Nostra e il WWF stanno cercando di far ragionare coloro che, sul progetto Poggio Tre Vescovi, hanno preso delle posizioni radicali basate solo sulla retorica del Green.
Se in Der Spiegel viene affrontato il problema dell’ incremento di emissione di CO2 per la produzione dell’energia green,”Germany pretends to be a pioneer in the green revolution. But its massively expensive Energiewende has done nothing to make the environment cleaner or encourage genuine efficiency. One writer argues: Either do it right, or don’t do it at all “ , per altri due importanti quotidiani quali Handelsblatt, quotidiano di Economia e Finanza; e Der Welt, il focus era il problema dei costi schiaccianti dell’ Energia verde e dei suoi effetti sull’economia “EEG: la Germania teme la de-industrializzazione“ e quello legato alla salute, all’ambiente e all’ esistenza di ben 500 associazioni contro l’eolico “Ganze Landstriche durch Windkraft unbewohnbar- Intere aree di energia eolica Inabitabili”.
E’ nostra opinione che questi aspetti considerati nel loro insieme, se non esaustivi, sono sufficientemente utili alla formulazione di un idea sulle vere motivazioni che spingono una Società Tedesca ad investire nelle remote montagne della Valmarecchia per costruirvici un impianto Eolico Industriale di così grandi dimensioni.
Anche se la discussione è stata abilmente instradata su fronti antagonisti che si rifanno, più che alla realtà dei fatti, a reminiscenze del neorealismo italiano di “Don Camillo e Peppone”, come Comitato ci auspichiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché non passi che la nostra Valmarecchia sia una terra di nessuno e una terra di conquista per gli interessi economici di pochi.
Se riflettiamo in maniera ragionevole solo sulle argomentazioni riportate da Alberto Ciuppini e da alcuni quotidiani tedeschi, vengono a meno i discorsi di retorica che abbiamo ascoltato fino ad oggi da parte della proponente sulla Green Economy, sulle opportunità lavorative per la popolazione, sulle opportunità di inversione dello spopolamento dei comuni di Badia Tedalda Verghereto e Casteldelci.
Queste valutazioni, se le sommiamo alla necessità di contestualizzare l’impianto in un territorio ricco di storia, di grande valore ambientale, che grava in un contesto idrogeologico precario e per lo più in zona sismica, laddove non è prevista nessuna compensazione per i Comuni ed, in netta contrapposizione con i piani di sviluppo regionali e locali, perché si deve fare?
Prevenire è sempre meglio che curare e vale la pena fare tesoro delle esperienze degli altri per essere migliori.
Per i vostri approfondimenti vi segnaliamo l’articolo di Alberto Giuppini e i link dei quotidiani.
http://www.epaw.org/echoes.php?article=n85
http://www.welt.de/wirtschaft/article131172174/Ganze-Landstriche-durch-Windkraft-unbewohnbar.html
http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/707