Basta lotte interne: i politici si occupino dei gravi problemi del paese

Il commissariamento della Cassa di Risparmio di Rimini, proprietaria del Credito Industriale Sammarinese – a proposito, è l’unica banca italiana proprietaria di azioni in Istituti fuori dalla UE? – è chiaramente un’azione diretta dello Stato italiano per colpire San Marino, che fa pensare che l’Italia potrebbe essere in procinto di assestare il colpo di grazia al nostro sistema bancario – che pure virtuoso non è – con conseguenze che sarebbero perfino letali per l’intera economia.

Sistema bancario su cui pesa anche l’incognita della Banca Agricola Commerciale, con l’annunciata fuoriuscita di Unicredit, e la possibilità che le sue quote siano acquistate da una banca sammarinese, che determinerebbe un fortissimo impegno in termini di liquidità ed un conseguente impoverimento dell’intero comparto.

Ma la classe politica sembra non rendersi per nulla conto della gravità della situazione. Mentre il paese si avvia sempre più verso il fondo del burrone – e questi sviluppi nelle vicende del sistema bancario sammarinese ne sono un evidente segnale – di cosa parlano i politici, in particolare nella maggioranza di Governo? Delle solite lotte di potere. Leggiamo infatti di tensioni tra gruppi della maggioranza, accuse tra partiti alleati, e via dicendo.

Vogliamo invece richiamare i politici e soprattutto le forze di maggioranza alla realtà, affinché agiscano sulla base della gravità della crisi sammarinese. Al di là delle dispute interne, che sanno di giochi di potere personalistici del tutto sganciati dagli interessi generali del paese, perché non dicono ai cittadini, piuttosto, come intendono affrontare problemi così gravi? È necessario che chi rappresenta lo Stato si preoccupi di tutelare i posti di lavoro delle persone che lavorano in queste realtà, così come dell’incidenza di tali vicende sul bilancio dello Stato, sulla tenuta del sistema finanziario nel suo complesso, sulla tutela del risparmio dei cittadini.

Affermare la massima trasparenza nel settore bancario, introducendo lo scambio automatico di informazioni fin da subito, è un’esigenza prioritaria e vitale per evitare lo strangolamento dell’Italia al sistema creditizio e quindi all’intero paese. Il Governo cosa aspetta ancora? Possibile che sia più interessato a salvaguardare gli interessi dei faccendieri e a permettere loro di continuare a fare affari per il tempo che resta ancora a disposizione?

CSdL